LANCIANO – Ascom Abruzzo riparte con una quarta petizione a favore dello smantellamento della pista ciclabile. “Un progetto che da sempre è stato fonte di problematiche per commercianti e cittadini – scrive Ascom Abruzzo in un comunicato – Ci ritroviamo a dover fare una quarta petizione poiché le tre precedenti istanze, nonostante le numerose adesioni, non sono mai state prese in considerazione dall’ex amministrazione, un fatto inammissibile se consideriamo che le petizioni sono una forma di espressione popolare e la loro mancata presa in considerazione è un’evidente mancanza di rispetto verso tutta la cittadinanza.
Un progetto quello della pista ciclabile nato nel 2016 ma che già da subito ha dato vita a numerosi incidenti e disagi per il commercio locale e la cittadinanza.
Dopo appena pochi mesi dalla sua messa in atto, a seguito di un esposto della nostra associazione, la polizia municipale nel Maggio del 2017 aveva stabilito che si trattava di un progetto fuori norma, in cui manca una normativa che sarebbe dovuta essere regolamentata dal comune ma che non era mai stata attuata.
Più precisamente dichiarava una “mancanza di segnaletica stradale e regole riguardo alla pista ciclabile. L’unica segnaletica presente ha una simbologia errata ed è posta in un luogo che crea confusione sulla destinazione dello stesso. La mancata regolamentazione ha comportato non solo un maggior rischio di incidenti ma anche, in caso di sinistro, l’impossibilità di sanzionare eventuali violazioni delle norme stradali nel tratto di via del mare.”
Ma non solo, dalla disamina si evince che “le ripetute segnalazioni di ”cattivo” utilizzo della pista ciclabile e i diversi sinistri già verificatisi, stanno lì a dimostrare proprio che quel tipo di ostacolo, ossia l’ elemento di spartitraffico, può concretamente creare incertezza da quale lato transitare.” In aggiunta “le numerose interruzioni dello spartitraffico creano una situazione di criticità della strada data dalla presenza di un ostacolo sulla carreggiata che, soprattutto in orario notturno o e di poca visibilità rischia di essere urtato o sormontato dai veicoli, con ovvie conseguenze di danno a cose o a persone.”
Ricordiamo a tal proposito che Via del Mare è un percorso di 860metri e presenta almeno 30 intersezioni, un tratto di strada quindi che già solo a livello strutturale non era idoneo ad un progetto di pista ciclabile.
Infine si evidenzia come il progetto in questione risulta non a norma anche sul piano progettuale.
Viene affermato infatti che “secondo l’art 6, comma 2, lett. (a) del DM 30.11.1999, n. 557, una pista ciclabile dovrebbe essere a doppio senso dì marcia e fisicamente separata da quella relativa ai veicoli a motore ed ai pedoni. Per questo articolo – conclude Ascom Abruzzo – non è consentita la realizzazione di piste ciclabili a doppio senso di marcia con corsie ubicate entrambe sullo stesso lato della piattaforma stradale.”