“Faremo pesare i nostri numeri ma non siamo di quelli che battono i pugni sui tavoli per una poltrona”. Così i rappresentanti della Lega Fausto Memmo, l’assessore Nicola Campitelli ed il vice coordinatore regionale Emiliano Di Matteo, questa mattina hanno commentato il voto a Lanciano con un occhio proiettato al nuovo governo della città ed alla formazione della nuova giunta.
Quattro i consiglieri del Carroccio che siederanno in consiglio: Danilo Ranieri (330), Cinzia Amoroso (217), Paola Memmo (211) e Dalila Di Loreto (202). E saranno due probabilmente gli assessori del partito di Matteo Salvini che quindi lasceranno il proprio posto ai primi due non eletti: Giuseppe Luciani (188) e Michele La Scala (173)
Un’analisi del voto lucida, chiara, alla luce della vittoria del centrodestra a Lanciano, l’unica in Abruzzo. “Sono molto contento del risultato raggiunto e non posso che ringraziare tutti i cittadini che hanno votato il centrodestra e la Lega – ha affermato il segretario cittadino Memmo in conferenza stampa – e tutti i nostri candidati e militanti che hanno contributo a farci diventare il primo partito di Lanciano con quasi il 12% delle preferenze”.
Dello stesso parere l’assessore regionale Campitelli che si è soffermato sull’importanza dell’unità del centrodestra e sul rinnovamento proposto dalla lista del partito di Salvini. “Avevamo il nostro candidato ma alla fine abbiamo fatto un passo di fianco per l’unità della coalizione e per il bene di Lanciano – ha precisato Campitelli – e i cittadini ci hanno premiato. Così come hanno premiato la nostra scelta di candidare persone nuove alla politica e di voler formare una nuova classe dirigente”. 2.230 voti raggiunti, con quasi il 12% dei voti fanno della Lega, quindi, il primo partito della città in percorso che, come ha ricordato lo stesso Campitelli, è partito 5 anni fa, con la lista “Noi con Salvini” a sostegno del candidato del centrodestra Errico D’Amico. “Non ci siamo montati la testa e continuiamo ad avere i piedi per terra – ha proseguito l’assessore regionale – e da oggi abbiamo il dovere di prendere il nostro programma elettorale ed iniziare a depennare le promesse e farle diventare realtà. E lo faremo portando in consiglio comunale avvocati, laureati in economia, un dirigente medico ed un imprenditore, insomma – ha detto non senza polemica – non siamo proprio dei barbari come qualcuno ci ha definito e sì, la “i” con il righello non facciamo, perché siamo in grado di farla senza”. Ha concluso con un chiaro riferimento alla polemica nata con il premio Campiello Remo Rapino che, in un video condiviso sui social, è andato giù pesante, tra risate ed applausi, con i vincitori del ballottaggio.
Un’analisi del voto a tutto tondo anche quella del vice segretario regionale Di Matteo che ha rimarcato come la Lega sia stata “il motore di questo centrodestra” e come il partito, dai vertici fino ai militanti, “ognuno indispensabile nel [mar_dx] proprio ruolo”, farà di tutto per ridare centralità a Lanciano e fare della nostra città “il punto di riferimento come amministrazione di centrodestra”.
“Il sindaco Paolini era la migliore scelta possibile e il voto ci ha dato ragione. – ha concluso Campitelli – Data la sua grande esperienza amministrativa, saprà mettere insieme una squadra eccellente e noi ci fidiamo e ci affidiamo a lui. Certo faremo pesare il nostro contributo e ci aspettiamo dagli alleati il giusto riconoscimento al nostro risultato, ma soprattutto al nostro lavoro”.
E per quanto riguarda partecipate e spoils system, il commento dei tre è stato laconico. “Quando una nomima è chiara espressione politica, dopo un voto contrario, ci si aspetterebbe una dimissione per evitare un più antipatico esonero, ma staremo a vedere”.