Anche se i candidati a sindaco, ancora una volta, erano tutti uomini, il ruolo delle donne in questa tornata elettorale è stato nettamente decisivo.
Il candidato più votato con ben 801 preferenze è donna, Tonia Paolucci, da 5 anni capogruppo in consiglio comunale del movimento civico Libertà in Azione. Così come è donna la più votata tra le fila del centrosinistra, Dora Bendotti, con 457 preferenze, assessore uscente, per la lista Lanciano in Comune. Exploit in rosa anche per un altro assessore uscente Marusca Miscia (Pd) con 394 voti e la consigliera comunale Graziella Di Campli (Lanciano che Verrà), 350 voti.
Non sono però state solo ex assessore e donne conosciute della politica lancianese a raccogliere il favore degli elettori, ma anche facce nuove e nuove proposte. Come Rita Aruffo che, alla sua prima candidatura nella lista Lanciano x Tutti a sostegno di Leo Marongiu, ha portato a casa ben 360 voti, scalzando i big della politica che, questa volta, hanno dovuto lasciare il passo ai volti nuovi, preferibilmente donne.
Anche tra le fila della Lega, primo partito cittadino con l’11% delle preferenze, le donne hanno vinto e convinto. 216 sono i voti della dottoressa Cinzia Amoroso, 211 quelli di Paola Memmo e 202 quelli dell’avvocato Dalila Di Loreto. In Progetto Lanciano spicca la candidatura dell’insegnante in pensione Ambra Di Corinto (197), in Fratelli d’Italia quelle di Gemma Sciarretta (184) della coordinatrice cittadina Ombretta Mercurio (158), in Forza Italia ci sono poi i 256 voti di Maria Ida Troilo e buon risultato anche per Francesca Iannucci (Pd) che ha raggiunto i 120 voti nella sua prima esperienza elettorale.
Riconfermate tra le più votate Giulia Di Martino (270) ed Elisabetta Merlino (208) nel Pd, l’assessore uscente Patrizia Bomba (196) nella lista Uniti x Lanciano e Paola Zulli (127) per Progetto Lanciano. [mar_dx]
Un voto in rosa che riconsegna alla città una nuova geografia politica in cui il ruolo delle donne diventa sempre più preponderante e non per un mero voto di genere ma perché queste donne, bipartisan, hanno dimostrato il loro valore in campagna elettorale e sul campo. Sono mamme, professioniste, lavoratrici o casalinghe, poco importa, quello che importa è che hanno saputo farsi largo in un mondo in giacca e cravatta dimostrando che non saranno né un tacco 12 né una desinenza in “a” a costringerle a stare un passo indietro.
Sono donne che hanno deciso di mettersi in gioco e, nel gioco, sono state premiate. Lanciano dunque sembrerebbe essere finalmente pronta ad una classe dirigente più in rosa, lo saranno anche i partiti?