Mentre il 28enne albanese O.K., ferito gravemente la sera del 18 aprile scorso nell’area industriale Follani di Lanciano da un colpo di pistola esploso da un suo connazionale, combatte in un centro riabilitativo per provare a recuperare le principali funzioni vitali interrotte dalla lesione al midollo spinale provocatagli dal proiettile, i quattro arrestati continuano a rimanere in carcere nonostante le varie istanze prodotte dai loro rispettivi legali che hanno più volte richiesto la sostituzione della custodia in istituto di pena con quella degli arresti domiciliari.
I quattro albanesi sono stati arrestati dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Lanciano, poco dopo la sparatoria, mentre tentavano di far perdere le loro tracce e sono accusati, in concorso, di tentato omicidio, lesioni personali aggravate e porto abusivo di armi.
Gli stessi, nei vari interrogatori resi davanti ai magistrati inquirenti hanno sempre fornito versioni contrastanti e stridenti con il verosimile andamento dei fatti, non offrendo alcun utile elemento per la ricostruzione del grave fatto né [mar_dx] tantomeno un plausibile motivo scatenante il diverbio che ha poi portato alla resa dei conti. Inoltre hanno anche dichiarato di non aver armi e di non avere sparato.
Ma i Carabinieri della Compagnia di Lanciano hanno depositato nelle mani del Procuratore della Repubblica un video di circa 30 minuti estrapolato da alcune telecamere di sorveglianza installate nella zona industriale, che hanno ripreso la scena del crimine e che mostrano la sequenza dell’accaduto e la presenza dell’arma con la quale il 39enne Altin Poiana spara alle spalle il suo connazionale. Intanto le indagini proseguono sotto la direzione della Procura della Repubblica di Lanciano.