Si va verso l’ennesimo nulla di fatto, nell’ennesimo tavolo del centrodestra regionale in programma per la serata di oggi. Gli attori dei principali partiti dell’area moderata abruzzese, nonostante i mesi di incontri, tavoli e riunioni, non riescono a trovare l’accordo sul nome che dovrebbe unire la coalizione di centrodestra alle elezioni amministrative del prossimo autunno.
Paolo Bomba, per Fratelli d’Italia e Danilo Ranieri, per la Lega, sembrano quasi esser state pedine da utilizzare in un estenuante gioco a scacchi in cui i partiti hanno voluto sondare il terreno e misurare il proprio grado di popolarità e potere attraverso i nomi di due ipotetici candidati che, però, a distanza di mesi, sembrano già messi da parte.
Fratelli d’Italia, infatti, dovrebbe esprimere il proprio candidato a Vasto, mentre a Lanciano spetterebbe la Lega. Ranieri, quindi? No, perché la decisione si sarebbe spostata sui tavoli nazionali dove, gli esponenti che contano del Carroccio, direttamente da Roma, starebbero spingendo prepotentemente il nome di Donato Di Campli. L’imprenditore, nonostante una piccola esperienza alle comunali 2011 insieme all’allora candidato sindaco Donato Di Fonzo, è nuovo alla politica ma, soprattutto nell’ultimo periodo, non ha mai fatto mistero della sua volontà di scendere in campo per la sua città. E l’ufficialità potrebbe arrivare a breve.
Nel centrosinistra, di contro, le acque non si placano. Il Pd resta convinto del proprio candidato, Leo Marongiu e dopo il sì di [mar_dx] Progetto Lanciano, seppur in parte smentito, il presidente del consiglio sarebbe quasi certo come erede di Pupillo. Il “quasi” è dato dall’indecisione di Dora Bendotti, ancora convinta di voler portare la propria esperienza a servizio della città come primo cittadino donna, in quella che sarebbe una totale novità. E l’assessore Davide Caporale, da sempre alla finestra, ora avrebbe fatto sapere che, qualora non si raggiungesse l’unità della coalizione, anche lui potrebbe dirsi pronto a prendere altre vie.
Intanto il Polo Civico, composto da Tonia Paolucci (Libertà in Azione) e Filippo Paolini (Alleanza per Paolini) continua a lavorare. E dopo mesi di decisioni e indecisioni, il detto “tra i due litiganti il terzo gode”, potrebbe non essere così lontano dalla realtà.