Spaccature interne, fuoco amico e voglia di fare scatti in avanti che poco hanno a che vedere con l’idea di coalizione unita. Questo il complicato dedalo del centrodestra frentano in cui sembra mancare sempre qualche piccolo pezzettino per completare il puzzle che compone la figura del candidato sindaco unico.
I partiti non riescono a trovare l’accordo e, nel tavolo regionale in programma per oggi, si potrebbe ancora decidere di non decidere. Un continuo e lento procrastinare che non fa di certo bene alla politica frentana e soprattutto agli elettori, già stanchi di una situazione stagnante in cui, per l’ennesima volta, il candidato potrebbe essere calato dall’alto in un gioco di spartizione di città.
“Se Vasto va alla Lega, Lanciano va a Fratelli d’Italia”. È questo il motto che accompagna i partiti di centrodestra che, se così fosse, consegnerebbe il candidato del partito di Giorgia Meloni, Paolo Bomba, alla città di Lanciano. Ma a quel punto la Lega che farebbe? Appoggerebbe Bomba mettendo da parte le ambizioni dell’avvocato Danilo Ranieri? Ufficialmente la risposta del Carroccio è positiva ma voci di corridoio non darebbero così scontata la decisione in un partito che sembra diviso tra ambizioni locali e decisioni regionali.
Nel frattempo le civiche continuano a stare alla finestra, in attesa dei partiti, ma nello stesso tempo iniziano a scalpitare per portare avanti i loro uomini, le loro idee e le le loro liste.
Nel centrosinistra le cose non vanno di certo meglio e le sabbie mobili sembrano le stesse. Accomunate dalla stessa paura del fuoco amico, più che della coalizione avversa.