“L’Amministrazione locale, forte del suo pollice verde, ha pensato bene di stanziare 100mila euro per la realizzazione di un micro eco parco nel bel mezzo di via Ferro di Cavallo. L’idea che un manipolo di radical green continui a realizzare opere tanto inutili quanto di facciata è stucchevole. Tanto più se tali opere si rendono necessarie per riparare a giochini di palazzo che tendono a ‘regalare’ parchi pubblici a privati cittadini”. A dirlo è il direttivo di Fratelli d’Italia che, per questa nuova opera, propone il nome di “Parco della Compensazione” che “quindi al netto della risibile cifra incassata dalla vendita del parchetto di via don Minzoni costerà alla collettività la cifra di circa 65mila euro”, affermano.
“Non saranno in ogni caso micro-spazi verdi illogici, esosi e realizzati a macchia di leopardo a celare l’imponente cementificazione cui Lanciano è vittima impotente, come non sarà un murales in pieno centro storico ad attestarne la passione per la musica, ampiamente manifestata mettendo “fine” alla storica estate musicale frentana. Ma la domanda è un’altra: – si legge nella nota del partito di Giorgia Meloni – perché un parchetto comporterebbe questo enorme esborso alla cittadinanza? Parliamo di qualche panchina e di semplice arredo urbano: sarà mica la parola “eco” a far lievitare il prezzo? E, fra l’altro, esiste forse a rigor di logica un parco che non sia eco-logico? È palese come la ridondanza di questi giochi linguistici denoti inconcludenza progettuale e malcelata ipocrisia”.
Fratelli d’Italia, tramite emendamento presentato in consiglio comunale, aveva richiesto di destinare i 100mila euro dell’eco parco alla realizzazione di impianti di videosorveglianza per le zone nevralgiche della città. “Si tratta di luoghi come via Monte Majella, abbandonata all’inciviltà e alla sporcizia di chi abitualmente la frequenta, luoghi come la zona industriale elevata negli scorsi giorni a far west, – dicono gli esponenti di Fratelli d’Italia – come il piazzale della ex stazione Sangritana, meta di spaccio d’eroina per giovani di ogni età, ma anche in luoghi d’interesse storico ed artistico, a [mar_dx] salvaguardia di monumenti trattati alla stregua di vespasiani a cielo aperto, senza ritegno, né regole: inconcepibile per una società sedicente civile e a vocazione turistica”.
L’emendamento è stato però bocciato. “La priorità della nostra amministrazione non è la sicurezza dei suoi cittadini né la tutela del suo patrimonio storico ed artistico. Ciò che davvero conta è seguire il trend del momento celando la realtà dietro parole anglolofone dal valore metafisico, cibo prelibato per menti annoiate: Lanciano diventa così “Green City” – si legge ancora nella nota stampa – lì dove s’installano qua e là due ciuffi d’erba per rendere meno grigio l’impatto con la cementificazione e con gli asfalti elettorali; “Lanciano smart city” lì dove vegeta una città ingolfata con un internet free perennemente assente, un bike sharing dimenticato, un piano traffico inesistente e una ztl inadeguata. Dopo “Lanciano street art city” – chiude la nota – nonostante abbia lasciato morire le sue arti e tradizioni, dobbiamo aspettarci che nel nuovo eco parco venga posizionato un grosso cuore rosso affinché chiunque lo scorga rinuncerà per sempre a rapine, scippi, risse, sparatorie e spaccio e la città sarà finalmente green, smart e sicura?”.