Pronti a ripartire, a Lanciano, i lavori nell’area che diventerà il cosiddetto “Central Park” intitolato a Pino Valente. Per la realizzazione del “polmone verde” della città i membri dell’associazione “1000 Alberi per Lanciano”, si sono messi a disposizione dell’amministrazione comunale per “procedere alla piantumazione di almeno 50 piante ad alto fusto, disposte in modo tale da creare nel prossimo futuro zone d’ombra disponibili tutto l’anno”.
“Non entriamo nel merito del progetto – affermano in un comunicato stampa – ma vogliamo concentrarci sulle aree verdi: avremmo sperato che il suolo recuperato per il verde non pareggiasse quello presente in precedenza ma fosse aumentato in modo da creare una prevalenza delle aree verdi rispetto alle parti cementate. Il centro di Lanciano – spiegano – considerando l’area che include Pietrosa, Corso Trento e Trieste, Piazza Plebiscito, Viali delle rose, Corso Bandiera, Piazza Unità D’Italia, vede uno sbilanciamento a favore del cemento sconcertante. Lo si nota soprattutto nei periodi caldi dell’anno, sia di giorno che di notte: tra periferia e centro città c’è una differenza di temperatura fino a 3-4 gradi, con conseguenti ricadute in termini di consumi energetici, idrici e ambientali che ormai non possono essere più trascurati.
Per questo motivo ci lascia quantomeno perplessi – sottolineano – che sul progetto non venga citata la volontà di piantumare alberi ad alto fusto che in parte potrebbero mitigare l’arsura estiva, dare la possibilità ai cittadini lancianesi di frequentare un luogo ombreggiato in centro città, restituire un po’ di suolo abbattendo in parte il divario cemento/verde e quindi consegnare a tutti un vero polmone verde dispensatore di ossigeno e salute, non una prateria. In ogni progetto, a nostro parere – proseguono – la definizione delle spese non deve comprendere solo ruspe, cemento e fruizione per eventi sporadici, ma anche alberi, zappe e vivibilità di tutti i giorni. È un’occasione storica: perderla sarebbe un affronto per il sano futuro della nostra comunità“.