Si occupa di comunicazione nella Asl Lanciano Chieti Vasto da 22 anni, ma quello che si è trovata a vivere e a dover comunicare al territorio nell’ultimo anno è stata una totale novità in cui tutto è stato inventato e sperimentato per la prima volta, dall’organizzazione al modo di parlare, capire e raccontare. L’unica cosa rimasta intatta, dal 1999, è la passione e la voglia di esserci sempre in prima linea.
Licia Caprara, ufficio stampa della Asl, dopo anni a cimentarsi in un lavoro che ormai conosceva come le sue tasche, un anno fa si è ritrovata a fare un vero e proprio salto nell’ignoto in cui la rete di protezione era fornita solo da due elementi: la presenza fisica ed il procedere passo dopo passo, mano nella mano con la scienza.
“Abbiamo tutti avuto paura – dice Licia a Zonalocale – di non sapere cosa stesse realmente accadendo e di volerci capire qualcosa in più, è stato tutto davvero complicato. Sarebbe stato molto più semplice chiudersi in casa e approfittare della possibilità di lavorare in smart working, ma c’era bisogno di presenza fisica, costante, quotidiana, per restare sul pezzo e io non me la sono sentita di tirarmi indietro proprio in quel momento”.
È quindi iniziato così l’anno di lavoro più duro per Licia, dettato dal senso di responsabilità nei confronti di un’utenza che, mai come in questo momento, aveva bisogno di sapere, capire ed essere informata. Sì sul virus, ma soprattutto su tutta quella burocrazia e logistica che nessuno conosceva: tamponi, sierologici, quarantene, numeri da chiamare e mascherine.
“Abbiamo dovuto inventare dal nulla l’organizzazione. Tutto doveva essere rodato e la sanità pubblica era diventata l’unico santo a cui potevamo votarci. – racconta ancora Licia – Siamo piombati in un inferno, con la prima vera emergenza al tempo dei social in cui tutto è stato amplificato, nel bene e nel male”.
Un anno vissuto con l’adrenalina nelle vene h24, senza orari di ufficio o senza stare a guardare il cartellino da timbrare. [mar_dx] Quella stessa adrenalina che, alla fine degli anni ’80, non la faceva dormire la notte e, nel bel mezzo degli studi di farmacia, le ha fatto capire che la sua strada era un’altra: il giornalismo. “Ho iniziato su Antenna 10, grazie a Vincenzo Lanetta, un folle visionario che non solo ha creduto in me, ma mi ha messo tra le mani una trasmissione sulle donne, dedicate alle donne. E da lì ho sempre investito molto sul mio lavoro, non mi sono mai tirata indietro e non mi sono mai sentita discriminata in quanto donna”.
Un lavoro fatto di passione, motivazione, ambizione e continua formazione per dimostrare costantemente agli altri, ma soprattutto a se stesse, di valere e di essere in grado di portare a termine un lavoro importante. “Studio, formazione, ambizione, motivazione e competenza sono fondamentali per andare avanti – sottolinea ancora – ma è ancor più importante saperli esprimere. Perché se c’è tutto questo, non c’è differenza di genere che tenga. Cosa mi sento di dire alle donne? Non mollate e non arretrate di un passo perché chi avete di fronte – conclude Licia – deve capire immediatamente chi siete e cosa sapete fare e non dovete avere paura di dimostrarlo a nessuno”.