Dopo 34 anni, la storia commerciale di Mozia, storica gioielleria di corso Trento e Trieste, si chiude, pagando a caro prezzo la sofferenza del piccolo commercio a cui si è aggiunta la grave crisi economica scaturita dalla pandemia che viviamo da un anno.
“Tanti anni di lavoro, iniziato nel periodo di massima espansione del Commercio, per noi sono stati in realtà fonte di soddisfazioni, di crescita professionale, ma sopratutto di evoluzione in una cittadina che oggi sembra spegnersi come una candela consumata. – affermano Monica Bono e Cinzia Zacchini, proprietarie della gioielleria – Troppi cambiamenti del modo di fare shopping, sempre più indirizzato verso acquisti on-line, hanno impoverito il commercio che oggi vede tanti esercenti alla resa”.
Mozia si è distinta negli anni non solo per una vendita di qualità e sorrisi sempre pronti ad accogliere chiunque varcasse la soglia del negozio, ma anche per la partecipazione, sempre in prima linea, alle attività del Consorzio Le Vie del Commercio, e per la costante e sinergica collaborazione con altre associazioni locali e con l’amministrazione comunale, con l’obiettivo di rilanciare Lanciano.
“Una cittadina con grandi potenzialità che oggi risultano appiattite. – dicono Monica e Cinzia -Impossibile catturare ancora l’attenzione della clientela proveniente dai paesi limitrofi. Troppo scarsa l’offerta commerciale, visti i tanti locali sfitti, per riuscire ad essere ancora il baricentro dello shopping della Frentania. In realtà la sofferenza del piccolo com
mercio è una realtà condivisa ovunque. A noi restano i ricordi dei tantissimi clienti che hanno frequentato il negozio. Tanti di loro sono diventati nostri amici. Noi siamo una generazione speciale, – commentano con nostalgia – che ha vissuto a cavallo del cambiamento, conservando il valore esclusivo di oggetti scelti nei negozi, accompagnati dal consiglio sapiente di chi si soffermava con piacere per una chiacchierata arricchendo il momento dello shopping. Le nuove generazioni nascono senza sapere cosa significhi tutto questo”.
“Siamo noi a rammaricarci perché abbiamo capito che i vecchi tempi non torneranno più. Resta l’orgoglio di aver vissuto gran parte della propria vita all’interno di quel nostro negozio che – concludono – tanti visi ammirati ha ospitato davanti alle sue vetrine allestite con cura e dedizione”.