Sfregiato nei giorni scorsi il monumento al Samudaripen, nel parco delle Memorie di via Belvedere a Lanciano. Simboli fallici e scritte ingiuriose sono comparse sul monumento, il primo in Italia, che ricorda l’olocausto di Rom e Siiti durante la seconda guerra mondiale, tanto voluto dal prof. Santino Spinelli e dall’amministrazione Pupillo.
Due anni fa, durante l’inaugurazione, si parlò di integrazione, fratellanza ed Europa come luogo in cui si incontrano i popoli, da contrapporre “ai venti di destra” citati da Pupillo anche nelle commemorazioni dello scorso 5 ottobre [LEGGI QUI]. Una donna che fugge, con un bambino in braccio, la cui gonna resta impigliata nel filo spinato è il monumento realizzato da Tonino Santeusanio dedicato al Samudaripen, sfregiato da ignoti, già fatto ripulire dagli operai del Comune di Lanciano.
Ed ora, all’indomani del pestaggio ai danni di Giuseppe, il 18enne in coma all’ospedale di Pescara, da parte di una baby gang di rom, il timore che due avvenimenti possano essere correlati c’è.