“L’arte e la cultura sono percepite dalle persone come qualcosa di assolutamente lontano e accademico. Quest’idea dell’arte cristallizzata e bloccata all’epoca dei grandi musei dell’800 oggi, nel 2020, va scardinata”. È proprio da qui che nasce l’idea di PartecipArt, il nuovo portale di cultura, gioco, divertimento, entusiasmo, interazione, leggerezza e diversità, nato a Firenze, ma con una “mamma” frentana. È Eugenia Serafini, 29 anni ancora da compiere, laureata in arte, una vita stabile a Firenze, con la voglia di fare qualcosa di nuovo, diverso, giovane e fresco, partendo proprio dalle sue passioni e dai suoi studi.
“L’idea è nata come risposta alla classica domanda post laurea e adesso che faccio?, – ci racconta Eugenia – ho provato a sperimentare un po’ il lavoro sul campo in un museo e come educatrice, ma non è stato appagante come avrei immaginato in tanti anni di studi. Scegliere di laurearsi in arte in Italia è un po’ una sfida, che a suo tempo colsi con grande entusiasmo. – dice a Zonalocale – poi quando ti ritrovi a dover cercare davvero lavoro, tutto diventa più difficile e nebuloso. Il mio spirito libero e un po’ anticonformista mi ha aiutata molto, a tracciare strade nuove e cercare nuovi orizzonti. Mi sono continuata a formare, anche in settori un po’ lontani dal mio, come la comunicazione, i social media e il marketing”.
Una volta terminati gli studi, con le idee chiare ma il futuro incerto, ha deciso di affiancare i suoi passi a quelli di altre tre compagne di studi e bevute, scontente e confuse come lei.
Dall’incontro con Francesca, Laura e Marta è nato PartecipArt.
“La vita che ho vissuto fino ad ora è sempre stata costellata da ripetute visite in musei, città d’arte, parchi archeologici e ville d’epoca. La bellezza e lo splendore di tutto questo mi hanno accolta, cresciuta, formata e stregata per sempre. – ci spiega Eugenia – Ho scelto di studiare arte per le sensazioni che questa riesce a donarmi, da quando ero piccola, in tutte le sue forme. Poi ho iniziato gli studi e il mio bel castello di carte si è a poco a poco frantumato. Mi sono ritrovata dentro un mondo completamente diverso, fatto di accademismi, concezioni antiche e troppo troppo ristrette, visioni univoche, conservatorismo, intoccabilità, rocamboleschi giri di autorizzazioni, permessi e divieti. Insomma, mi sono ritrovata dentro la faccia buia della mia passione”.
Una sorta di impasse è quello che ha vissuto Eugenia. Sola, scoraggiata, come se tutto ciò che la circondava fosse diverso da lei e da quello in cui credeva. Poi l’intuizione.
“Siamo partite da Firenze perché ormai è la nostra città, ma anche perché in questa concezione dell’arte e del turismo, sicuramente Firenze è iconica. – sottolinea Eugenia – Abbiamo pensato che, se riusciamo a cambiare qualcosa qui, possiamo farcela anche altrove”. Anche se il sogno resta quello di uscire dai confini toscani e magari tornare a casa, in Abruzzo.
Ma cos’è PartecipArt? È una modalità nuova di entrare in contatto con l’arte, attraverso il coinvolgimento e il divertimento. “Abbiamo pensato di creare dei pacchetti diversi, per soddisfare bisogni diversi. – entra nel dettaglio Eugenia – Sia il classico amante dell’arte che desidera compiere una visita canonica (ma con una guida super, come siamo noi) sia le famiglie con bambini, i ragazzi, i giovani, tutti quelli a cui l’arte non ha mai detto nulla e chiunque voglia provare a conoscere Firenze con occhi nuovi. Per tutti questi abbiamo ideato dei “game tour” pensati per divertire, coinvolgere, partecipare ma sopratutto avvicinare all’arte e alla cultura locali, che si possono trovare dalla pagina Facebook al sito di PartecipArt.
[mar_dx] Quello che PartecipArt vuole offrire al turista, sia italiano che straniero, è uno sguardo profondo su Firenze, che vada oltre le apparenze e le visioni scontate. Far avvicinare le persone al tessuto sociale, alla tradizione, all’artigianato, alla Firenze dei fiorentini. Certamente non è il momento migliore per iniziare, mai come adesso Firenze si ritrova solo nelle mani dei fiorentini. Per molti uno spiraglio di pace, per altri (come gli operatori turistici) un vuoto immenso. “Ma da entrambi questi sentimenti ci piacerebbe ripartire e costruire trame nuove. Abbiamo sentito tante belle parole in merito, in questi giorni. – conclude con ottimismo Eugenia – Noi abbiamo deciso di provarci davvero”.