Insetti, topi, accumuli di acqua piovana, sporcizia varia e bivacco notturno – e non solo – sono solo alcune delle motivazioni che hanno spinto i residenti di via Brescia ad allertare le autorità competenti per risolvere la situazione che interessa ciò che resta della palazzina che, durante le fitte nevicate del 2017, subì il crollo del tetto [LEGGI QUI] e da allora è in stato di abbandono e diventa ogni giorno più pericolosa. Sì, ma quali sono le autorità competenti?
“La situazione di degrado peggiora di giorno in giorno – dicono i residenti a Zonalocale – e abbiamo deciso di allertare prima il Comune di Lanciano, poi la Asl Lanciano-Chieti-Vasto, ma siamo rimasti vittime di un rimbalzo di responsabilità e siamo di nuovo al punto di partenza”.
Il Comune di Lanciano, inizialmente, ha infatti rimandato al mittente le accuse, consigliando i residenti di chiamare la Asl. “A quel punto abbiamo inviato una lettera formale agli uffici dell’azienda sanitaria per richiedere un sopralluogo, – spiegano ancora i residenti – ma la risposta che ci è stata data ha dell’assurdo”.
Con una lettera altrettanto formale, la Asl ha infatti informato i residenti che, per ottenere il sopralluogo, è necessario pagare un bollettino di 100 euro, perché il capannone in questione è di proprietà di un privato. Insomma, se l’immobile è di un privato, la Asl non è l’ente da chiamare, ma dovrebbe essere il Comune a farsene carico.
“A chi dobbiamo rivolgerci per non avere più paura di fare brutti incontri nelle ore notturne o non avere più problemi di natura igienico-sanitaria proprio sotto casa? – si chiedono i residenti – Se né il Comune, né la Asl possono nulla, [mar_dx] perché dovremmo essere noi a pagare per il sopralluogo?”.
Quel che è certo è che, fino a che il rimpallo di responsabilità non si fermerà, la situazione resterà purtroppo quella attuale. Con buona pace dei residenti.