“Leggo in questi giorni varie dichiarazioni da parte del sindaco e dell’assessore al Commercio, di Lanciano, di una città che volta pagina. Mi chiedo, come imprenditore e come presidente Ascom Lanciano, se veramente capiscano cosa significhi voltare pagina e come sia possibile, riguardo a Lanciano, fare affermazioni del genere”. A dirlo è Rocco Finardi, presidente Ascom di Lanciano che attacca l’amministrazione Pupillo senza mezzi termini.
“Si tratta di una città che ha una viabilità incomprensibile per noi lancianesi, figuriamoci per chi viene da fuori. Corso Trento e Trieste a mio avviso è bello ma con tanti problemi: – spiega Finardi – si vedono tutti i giorni operai che vanno mettendo pezze di qua e di là, come se quest’opera, costata tanti soldi, sia già da considerarsi vecchia. Rimango sconcertato che da parte di chi dovrebbe dare spiegazioni ai cittadini, ci sia solo silenzio, come se la cosa non debba interessare ai contribuenti di Lanciano”.
E non si risparmia neanche su Ztl nei quartieri storici e ciclabile di via del Mare.
“Una città vive e produce se l’attenzione da parte di chi amministra è alta verso gli imprenditori e i commercianti: sono loro il traino di una città viva, invece l’amministrazione accetta un patto con la Sovrintendenza che mette fine al commercio. Si accetta – dice ancora il presidente Ascom – un “Piano dehors” che obbliga un commerciante a scegliere per un massimo di sei mesi il posizionamento del proprio gazebo che poi va rimosso e magari rimesso sei mesi dopo, senza però crearsi il problema del costo di tutta questa manovra. Una volta che il commerciante ha rispettato le norme della Sovrintendenza non capisco perché si debba entrare nel merito della durata e della scelta del periodo. In agosto il sindaco in una riunione dei commercianti interessati al “Piano Dehors” aveva promesso che, insieme alla Regione, alla Provincia e ai commercianti, avrebbe fatto valere esigenze comunali e imprenditoriali. Invece anche questa volta ha ritenuto di non considerarci importanti per la sopravvivenza della nostra città. Una realtà che vive solo delle Feste di settembre andrà sempre più a morire”.
Per Finardi Lanciano sta perdendo sempre più quell’attrazione che aveva anni fa con un commercio unico, [mar_dx] che anche città grandi ci invidiavano. Adesso gi esercenti sono allo stremo e con tanta fatica illuminano le proprie vetrine. “A questi andrebbe fatto un ringraziamento speciale, – dice Finardi – senza di loro oggi Lanciano sarebbe una città in mano ad ubriachi, tossici e a delinquenza di ogni genere. Siamo pronti come associazione a scendere in campo per dare tutto il nostro appoggio e sederci intorno ad un tavolo con maggioranza e opposizione, commercianti, imprenditori e associazioni di ogni tipo pur di creare eventi di qualsiasi genere. Siamo pronti a dare il nostro apporto al “Piano Dehors” e alla viabilità.Siamo pronti a far vivere questa città dodici mesi l’anno, e non solo alle Feste di settembre”.