“Avevamo ragione dunque sugli aumenti sulle bollette Sasi: come certificato dalla conferenza stampa della società idrica, dalle prossime bollette saranno applicate le nuove tariffe, con aumenti che seppure la Sasi insiste nel voler chiamare “rimodulazioni” di fatto significheranno per le famiglie dover sborsare dei soldi in più” [LEGGI QUI].
La minoranza consiliare per voce dei consiglieri di Nuova Lanciano, Paolo Bomba e Angelo Palmieri e di Lanciano al centro, Gabriele Di Bucchianico, torna sulla questione dei rincari decisi dalla Sasi e immediatamente applicabili già dalle prossime bollette.
“Gli aumenti – sottolineano i consiglieri – ci saranno non solo perché le tariffe sono state “rimodulate”, ma perché i costi per i contribuenti sono anche retroattivi e partiranno dal 1° gennaio 2018. Praticamente, senza il nostro intervento i cittadini si sarebbero trovati dalle prossime fatturazioni a dover decifrare costi e tariffe sulla bolletta per capire come mai l’acqua costa di più. E ci viene detto che costa di più per un adeguamento che viene deciso dall’Autorità di regolazione per Energia reti e ambiente, addirittura con delibere del 2017, ma non ci viene spiegato che questo ente recepisce i bilanci della Sasi e dunque sulla base di questi bilanci stabilisce le “rimodulazioni”. E come mai i rincari sono retroattivi? E perché non spiegare per tempo questa rivoluzione nei consumi ai contribuenti? Ancora, perché intervenire solo dopo le proteste?”.
“In pratica – affonda la minoranza – le tariffe non sono più calcolate solo in base al consumo effettivo, ma in base al numero dei componenti famigliari. E per un complicato calcolo nel quale si intrecciano delibere, rimodulazioni e nuove regole imposte a livello nazionale e di enti regionali, succede che una famiglia mononucleare si troverà a pagare di più di una composta da tre o più persone. Altro inghippo: – prosegue la minoranza – le comunicazioni del numero dei componenti di un nucleo famigliare sono volontarie: fino al 2022 il cittadino può scegliere o non scegliere di far sapere se fa parte di una famiglia di una, due, tre o più persone. E allora delle domande ci sorgono spontanee: se i gruppi di minoranza Nuova Lanciano e Lanciano al centro non avessero spulciato a fondo tra le delibere e le decisioni del cda Sasi, quest’ultima avrebbe comunicato per tempo agli ignari contribuenti dei cambiamenti in atto? E ancora, dalla Sasi i cittadini si aspettano azioni di razionalizzazione della spesa ed eliminazione degli sprechi. Infine, per agevolare le [mar_dx] persone sole ed in particolare gli anziani (già penalizzati da una tariffa che considera un nucleo familiare fatto da 3 persone) perché la Sasi non inserisce una ulteriore fascia tariffaria come fanno anche altri enti? Invece di considerare una unica fascia 0-60 mc si potrebbe sdoppiarla in due fasce da 0-30 e 31-60”.
“L’accusa di strumentalizzazione ci ha fatto sorridere, ma allo stesso tempo ci ha ancora di più stupito la replica tanto banale quanto scontata. – concludono Bomba, Palmieri e Di Bucchianico – Se per strumentalizzazione si intende informare i cittadini su questioni altrimenti sorvolate da chi sarebbe titolato a fornire spiegazioni il più velocemente e chiaramente possibile, allora sì, abbiamo strumentalizzato. Invitiamo allora caldamente anche la Sasi a strumentalizzare su questioni importanti e delicate come quelle dei maggiori costi imposti agli ignari contribuenti”.