Nottata segnata sì da tradizione e divertimento, quella appena trascorsa, ma anche da fatti di cronaca e alcol. Controlli a tappeto e patenti ritirate [LEGGI QUI], ragazzini in stato di evidente ebbrezza e, nonostante l’ordinanza del sindaco imponesse altro, veri e propri tappeti di bottiglie di alcolici, in vetro, lasciate qua e là come souvenir di una notte da sballo.
E ascoltando i numeri del pronto soccorso dell’ospedale di Lanciano, dove dalla serata di ieri si registrano circa 10 ingressi per i più disparati traumi, alcuni dei quali riconducibili all’alcol, tra cui una accertata intossicazione alcolica di un 48enne, è tanto semplice quanto a tratti preoccupante tracciare un bilancio di questa nottata.
Se i casi limite non sembrano aumentare più di tanto (nelle notti ‘critiche’, in ospedale si registrano sempre dai 2 ai 4 casi di intossicazioni alcoliche, ndr), stupisce e a tratti spaventa l’età media, in continua decrescita, degli abituali consumatori d’alcol. Ragazzine che gareggiano tra loro per “chi ha bevuto di più” e che, in gruppo, chiedono magari a chi ha in mano una semplice Coca-Cola “perché tu sei sobria?”, come se fosse un’eccezione quasi da ghettizzare. C’è poi chi ricorda come, anche le altre 185 edizioni delle Feste di Settembre, così come tutte le occasioni di festa, siano sempre state legate a doppio filo da un più alto consumo d’alcol. Ma siamo sicuri che il vero e proprio abuso, soprattutto tra i giovani, non sia aumentato?
Leggendo i dati di una ricerca della Asl della scorsa primavera, ci troviamo di fronte uno scenario abbastanza inquietante. In Abruzzo, la maglia nera dei consumatori a maggior rischio di alcol spetta proprio alla provincia di Chieti. I dati del Dipartimento Prevenzione della Asl Lanciano Vasto Chieti fotografano gli habitué del bicchiere come giovani, italiani e istruiti, con una percentuale del 22,8% a fronte di quella nazionale che si ferma al 17,1% e regionale al 15,3%. E a bere di più sono proprio i giovani, soprattutto quelli tra i 18 e 24 anni. Risvolto positivo? Nel 2018 il dato è sceso, dopo i picchi elevatissimi [mar_dx] degli anni precedenti.
Durante le Feste, però, il problema rimane e pone l’accento su una questione forse ancor più importante delle stringenti normative nazionali safety and security. In una cittadina di 35mila abitanti, durante le feste patronali, sarebbe forse maggiormente necessario un controllo sul consumo d’alcol, soprattutto tra i più giovani, piuttosto che norme rigidissime anti terrorismo. Ma in fondo poi si sa, il buon senso di ognuno dovrebbe arrivare ed agire prima di ogni legge dello Stato.