Infuria la polemica a Lanciano sui veti posti dalla Sovrintendenza riguardo a dehors, ombrelloni e tavolini. A scendere in campo, contro le scelte della Sovrintendenza e contro un’amministrazione comunale rea di non aver ottenuto alcun risultato a favore della città e della sua economia, commerciale e turistica, è Ascom Abruzzo, presieduta da Angelo Allegrino.
“L’amministrazione comunale – dice Rocco Finardi, imprenditore e presidente Ascom Lanciano – parla di accordo ‘sottoscritto’ con la Soprintendenza dopo aver incontrato associazioni e commercianti, i quali però sono stati messi davanti ad un accordo già preso, con convocazione il 24 luglio, ore 8.30. A detta del sindaco, Mario Pupillo, già non c’era niente che si potesse fare. Non ci si è resi conto che si stava decidendo che cosa sarà di Lanciano nei prossimi 5 anni”.
Per Ascom la Sovrintendenza dovrebbe limitarsi a dare indicazioni e a farle rispettare, e non entrare nel merito della durata dei dehors e della scelta del periodo. “Come si può pretendere che i commercianti investano in strutture sicure, se poi si dice che dopo al massimo sei mesi debbono essere smontate? Quanto costeranno stagionalmente queste operazioni? – si chiede – Come è possibile che in altre città, di altre regioni, troviamo dehors in tutti gli angoli dei centri storici? La Sovrintendenza – è la domanda di Finardi – non è lo stesso organo presente anche in altre regioni? Un occhio di riguardo per questo territorio ci vorrebbe, visto che veniamo considerati una regione disagiata”.
E non convince neanche la soluzione trovata per i Portici comunali. “Come è possibile sotto i portici a Lanciano avere sedie e tavolini senza una struttura dehors organizzata? Perché non poter posizionare i tavolini sulla nuova pavimentazione del Corso? – si chiede ancora Finardi –Vietare del tutto, ai locali presenti vicino al sagrato della cattedrale della Madonna del Ponte, di poter sistemare tavolini e sedie all’aperto, equivale a portarli alla morte. Perché non è stata cercata una soluzione valida, tipo mettere tavoli e sedie negli orari di chiusura della chiesa e quindi trovare il giusto compromesso?. [mar_dx]
“Il sindaco – sottolinea Finardi – nella riunione del 24 luglio aveva promesso una convocazione generale a fine agosto, presenti le associazioni di categoria, gli imprenditori, la Regione, la Provincia, altri sindaci di centri limitrofi. Mi auguro che mantenga la promessa. Sindaco e assessori non si nascondano dietro la Soprintendenza, – conclude – lasciandoci credere che ha la colpa di tutto. Bisogna mobilitarsi, adottare iniziative, anche drastiche, se necessario”.