“Alla luce della conferenza stampa del WWF Abruzzo datata 11 maggio ci chiediamo, come, il neo governatore Marsilio insieme alla sua giunta, stiano gestendo la situazione in materia di aree naturali. Sconfortante, sapere che le uniche parole in merito sono quelle dell’assessore regionale Febbo, che categoricamente esclude la normale evoluzione del Parco della Costa Teatina, che rimane istituito dal 2001 solo sulla carta”. A dirlo è il circolo di Lanciano di Art.1-Mdp.
“Paradossale, inoltre, – si legge nella nota – essere la Regione verde e dei parchi e poi non tutelare l’istituzione dei parchi stessi, ma soprattutto una loro gestione corretta, favorendo così un turismo verde di qualità. Sì, perché, l’Abruzzo con i suoi tre parchi nazionali, uno regionale e oltre 30 riserve naturali si colloca tra le regioni verdi d’Europa e l’ambiente e le riserve naturali devono necessariamente essere tra le priorità di chi intende governare e fare il bene del territorio”.
Il circolo di Lanciano di MdP parla di “malagestione politica” proprio di parchi e riserve che risultano essere alcuni commissariati e altri senza una solida direzione, fino ad arrivare alla mancata ripartizione dei quasi 2 milioni di euro, in fondi, destinati proprio alla gestione delle aree protette, fermi ormai da quasi 6 mesi.
“Inoltre è notizia di pochi giorni fa, di aumentare in maniera smisurata i metri quadri autorizzabili sui trabocchi della nostra costa, indice che non si mira ad una conservazione storica/naturale bensì a trasformare delle strutture da pesca, in autentici ristoranti di lusso, a danno paesaggistico, storico e della sicurezza. Provate a immaginare – prosegue la nota – se scoppiasse un incendio in un trabocco, sospeso [mar_dx] sul mare, con 80 persone? Queste oltre reputarle “scelte scellerate” per noi è una autentica “mattanza ambientale”, con pieno consenso del mondo politico regionale”.
Si chiede pertanto una maggiore sicurezza per gli enti gestori di aree protette sia sul piano economico sia sui termini di affidamento affinché le aree protette diventino vero volano per il turismo locale. “Inoltre, chiediamo, se lo hanno, – conclude la nota – al governo regionale, il programma quinquennale in merito. Mentre al promiscuo governo nazionale, la linea programmatica sulle aree protette, sempre se ne esista una. Ci auguriamo che il “cambiamento” e il “buonsenso” tanto sbandierati, diventino oggetto di un serio e approfondito lavoro, che interessi le aree protette e i beni comuni di noi abruzzesi”.