Il prossimo 18 settembre ci sarà l’udienza preliminare relativa ad una truffa ordita da F.S., promotore finanziario frentano per un primario istituto di credito con filiale a Lanciano, in danno di numerosi piccoli risparmiatori, ai quali, tradendo la fiducia riposta nei suoi confronti, ha sottratto somme di denaro destinate ad essere investite in strumenti finanziari pubblicizzati come altamente remunerativi.
Molte delle persone truffate, avevano affidato a F.S. anche risparmi di una vita di lavoro, con la promessa di un guadagno sicuro in tempi brevi.
In piena violazione del mandato fiduciario, F.S. si è fatto consegnare le somme da investire che in seguito venivano distratte a beneficio personale, attraverso l’emissione di assegni bancari a firma falsa dei clienti e/o di assegni circolari a firma falsa dei clienti nel modulo di richiesta. Il denaro veniva poi occultato esibendo documenti di sintesi di portafoglio risultati falsi, ed incamerato su conti bancari riferibili all’indagato.
In esito all’accertamento dei fatti contestati, al broker è stata quindi inibita l’attività di intermediario finanziario previa cancellazione dal relativo albo ministeriale. I militari della Compagnia di Lanciano, conclusa l’indagine penale, hanno portato a termine nei giorni scorsi anche la relativa parte fiscale.
Avvalendosi, infatti, dell’art. 14 comma 4 della Legge 537/1993, sono stati ricondotti a tassazione come reddito imponibile della persona fisica, le somme di denaro indebitamente sottratte ed accertate in sede penale, qualificandole come provento da attività illecita, per un ammontare di 320mila euro.
L’attività di indagine, inquadrandosi perfettamente nell’alveo dei compiti istituzionali affidati al Corpo a tutela dell’economia legale, ha avuto un continuum grazie all’approccio trasversale seguito, assicurando il truffatore in questione, non solo al giudizio penale ma anche alla pretesa dell’Erario.