“Sono 600 le fosse imhoff in tutta la provincia di Chieti, nessuna è autorizzata e non ha nemmeno i requisti per l’autorizzazione a meno che non si riveda la legge e non ci sia un adeguamento degli impianti alla normativa attuale, parliamo di strutture che sono al servizio di poche case e di piccole frazioni, a parte gli impianti di Canosa Sannita e Tollo che servono un maggior numero di abitanti”. A parlare è Pio D’Ippolito, direttore dell’attività operativa della Sasi, con l’obiettivo di fare chiarezza in merito alla maxi multa alla Sasi da parte della Forestale [LEGGI QUI].
La situazione sembrerebbe essere più complessa, e la Sasi annuncia opposizione alle sanzioni comminate. “Val la pena di precisare che la Sasi è solo il gestore e non è il proprietario degli impianti che però deve far comunque funzionare. – spiega D’Ippolito – Se chiudessimo tutte le fosse imhoff, gli effetti sarebbero davvero catastrofici. Naturalmente noi e la Regione ognuno per il proprio ruolo e competenze, stiamo lavorando per dare una soluzione concreta a questi problemi, che a mio parere non si risolvono certo con le sanzioni, ma con piani concreti di investimento e noi stiamo andando in questa direzione”.
Sui progetti torna invece a porre l’accento il presidente della Sasi Gianfranco Basterebbe. “Sono 4 i progetti inseriti nel Masterplan per un ammontare di oltre 20 milioni di euro, di cui 5 milioni e 500 sull’adeguamento delle fosse imhoff e il resto da destinare agli impianti di depurazione che gravitano vicino alle reti fluviali. – ricorda Basterebbe – La Regione sta rivedendo il piano di tutela della acque e stiamo preparando un aggiornamento dell’attuale situazione, va anche ricordato che rispetto alle fosse imhoff si parlava di dismissione già dal 2012 proprio perché sono impianti non in grado di rispettare le leggi attuali. Con la Regione stiamo pianificando un programma di adeguamento. – conclude – Tengo pure a ricordare che oltre 5 milioni di euro saranno utilizzati per mettere a norma tutti i depuratori dei Comuni del territorio di Ortona”.