A quasi un anno dall’incidente della centrale a biogas di Villa Pasquini [LEGGI QUI], nulla si è mosso e Nuovo Senso Civico torna alla carica.
“Nonostante le nostre denunce ai Carabinieri e al NOE, non abbiamo nessuna notizia di indagini da parte della magistratura. – affermano in una nota – A seguito dell’incidente, inizialmente taciuto dalla proprietà, abbiamo scoperto e documentato la presenza di un fiume di liquame putrido, della lunghezza di quasi un km, posto nelle immediate vicinanze della centrale”.
Di fatto, a prescindere dalle indagini che avrebbero potuto consentire l’applicazione del principio legislativo secondo cui che chi inquina paga, quel fiume di liquame è ancora lì.
“A suo tempo chiedemmo la produzione di analisi, da parte di Arta e Asl, per individuare nella melma maleodorante la presenza di agenti patogeni che, per infiltrazioni nel terreno e nell’acqua per l’irrigazione dei campi, potesse mettere a rischio la salute umana. – si legge ancora nella nota di Nuovo Senso Civico – Chiedemmo in particolare analisi che potessero rilevare l’eventuale presenza di salmonella e di altri quattro batteri potenzialmente letali per l’uomo, che trovano, in ambienti ricchi di nutrienti quali sono i prodotti del digestato delle centrali a biogas, l’habitat per la produzione di numerose tossine, quali il clostridium tetani, il clostridium botulinum, il clostridium difficile e il clostridium perfringens”.
Neanche le analisi, però, furono fatte perché “Arta e ASL non avevano laboratori adeguati a tutti quei rilievi”. Le uniche analisi fornite rilevarono comunque la presenza di Salmonella e di Escherichia Coli in misura ben al di sopra dei parametri massimi consentiti per le acque superficiali. Oltre ai rischi per la salute poi, nelle testimonianze raccolte dai residenti nei pressi della centrale, viene fuori un quadro di degrado generalizzato, determinato dall’odore nauseabondo sprigionato dal digestato della centrale riversato nel canale e dall’abbandono delle colture, conseguenza della contaminazione ambientale.
“In assenza di segnali immediati, chiari e distinti da chi di dovere, in primis dal sindaco di Lanciano e dal presidente del Consorzio di Bonifica, – conclude Nuovo Senso Civico – saremo costretti a sottoporre, a stretto giro, tutta la vicenda non solo di nuovo all’opinione pubblica ma anche, necessariamente, alla magistratura penale”.