Sono stati condannati a 8 mesi di arresto, sostituiti con una multa da 60mila euro, e con 6 mesi di arresto, sostituiti con una multa da 40mila eurio, Antonio (45 anni) e Enrico Vecere (71 anni), rispettivamente amministratore della GCT (Gestione Calore Treglio) e proprietario del Sansificio, oltre a sanzioni pecuniarie e le spese processuali, ritenuti responsabili dal tribunale di Lanciano di reati ambientali, violazione delle norme ambientali con inquinamento atmosferico. Sono stati, invece, assolti dagli altri capi d’imputazione.
Soddisfazione da parte del Comune di Treglio e dell’associazione ambientalista Nuovo Senso Civico che definiscono questo 17 luglio come “una giornata storica” per la difesa della salute e la lotta in favore dell’ambiente.
“Nella sentenza viene inaspettatamente riconosciuto a Nuovo Senso Civico, già costituitosi parte civile, un risarcimento economico da stabilire in sede civile. E’ un risultato che sottolinea la fondatezza delle nostre accuse e delle nostre denunce. E’ un risultato che va ben oltre le nostre aspettative e che ci ripaga di anni di lavoro. – commenta in una nota NSC – Quando 7 anni fa cominciò questa storia sollevata da Nuovo Senso Civico e culminata con una manifestazione nel 2011 a cui parteciparono un migliaio di cittadini del comprensorio frentano, fummo tacciati di propaganda, sensazionalismo ed ecoterrorismo. Per il sol fatto che il sansificio fosse attivo da più di 40 anni per alcuni era normale che continuasse a sputare fumi velenosi. Poi la guerra di denunce, ricorsi e carte bollate fino alla sentenza di oggi”.
Nel gennaio 2015 il sequestro degli impianti su disposizione della Procura di Lanciano, poi la richiesta del processo per i Vecere da parte dell’allora pm Francesco Menditto e la costituzione come parte civile del Comune di Treglio e di Nuovo Senso Civico.
Antonio Vecere, quale legale rappresentante della Gestione Calore Treglio srl, era accusato di aver installato la centrale a biomasse di località Paglieroni, “in assenza delle prescritta autorizzazione (a bruciare rifiuti), da rilasciare per capacità superiore a 10t/giorno, ovvero della procedura di Via per capacità superiore a 100 t/giorno”. Inoltre, pur in possesso di autorizzazione che consentiva di bruciare combustibili “bruciava rifiuti rappresentati dalla sansa di oliva prodotta dal Sansificio Vecere srl di cui non veniva attestata la conformità” e bruciava rifiuti “diversi da quelli previsti progettualmente”. Enrico Vecere, quale legale rappresentante del Sansificio Vecere srl, impianto per l’estrazione e la raffinazione degli oli di sansa e di oliva, “dopo aver prodotto ceneri qualificabili come rifiuti non pericolosi ne consentiva il trasporto e lo smaltimento senza la prescritta autorizzazione” e “non rispettava le prescrizioni previste, producendo emissioni di monossido di carbonio non consentite”. Assoluzione per le accuse circa lo smaltimento, ma condanne per l’inquinamento atmosferico.
“Ai cittadini diciamo che anche loro respireranno un’aria più sana, – afferma Nuovo Senso Civico – non solo quelli come noi che hanno combattuto, non solo i cittadini tutti di Treglio, ma soprattutto i tanti bambini, gli anziani, le persone con problemi di salute costretti per anni a sopportare l’insopportabile. Ancora diciamo loro che d’ora in poi il mercato immobiliare del comprensorio potrà conoscere uno sviluppo finora bloccato da quei fumi insalubri. In ultimo – prosegue la nota – diciamo loro che la salute è il bene supremo sul quale non deve più avere il sopravvento l’interesse economico di una piccola parte a danno di tutti gli altri. Oggi 17 luglio 2017 si è conclusa una battaglia che ha avuto un triplice obiettivo: il diritto alla salute, il rispetto dell’ambiente e il rispetto della legalità”.