Spesso ci troviamo a raccontare le storie di giovani che partono da questo territorio e, con tanto impegno e passione, portano avanti importanti percorsi professionali nei luoghi che li accolgono. Allo stesso modo, però, ci sono tanti giovani che scelgono di restare e, con altrettanto impegno e passione riescono a conquistare importanti traguardi personali e nel mondo del lavoro. Nasce così il filone “Quelli che… restano”, per incontrare gli under 40 che, nel nostro territorio, si danno da fare ogni giorno per la loro crescita e, perché no, per quella di questo lembo a sud dell’Abruzzo.
“Ho vissuto e lavorato lontano da qui, porto avanti dei progetti fuori regione, ma il mio punto di partenza e di arrivo resta questo territorio, nello sviluppo della Costa dei Trabocchi”. A dirlo è Cristian Bomba, architetto 35enne di Lanciano, laureato all’università di Pescara e che, sin dai suoi primi passi lavorativi, ha sempre saputo qual era il suo posto nel mondo: nel futuro della Costa dei Trabocchi.
“Appena laureato, ho vinto un bando per giovani imprenditori sull’edilizia ecosostenibile – ci racconta Cristian – e così ho vissuto un anno tra Francoforte e Rotterdam per portare avanti il mio progetto. Lo stesso progetto che in Italia non era andato, in Germania aveva invece trovato dei finanziatori”. Ma il suo sguardo è subito tornato qui, nel luogo in cui è nato. “Quello che volevo era continuare l’attività di mio padre che aveva una impresa edile – dice ancora Cristian a Zonalocale – ma mettendoci del mio. Così mi sono inventato un progetto, una sorta di spin off, in collaborazione con le università di Pescara, Ancona e Padova sulla ricerca innovativa per il funzionamento globale dell’edilizia. E con questa nuova società abbiamo vinto ben due premi per i nostri progetti sull’efficientamento delle antiche ville venete”.
È però ormai 7 anni fa che ha deciso di iniziare a scommettere sulla Costa dei Trabocchi ed in particolare sulla Via Verde. “Nel 2013 ho messo su i primi progetti sulla mobilità sostenibile della Via Verde – spiega – e, quando una cordata di imprenditori ha iniziato a progettare la nuova ciclopedonale sulla costa d’Abruzzo nel 2015, mi hanno chiamato proprio in virtù di quei progetti presentati in Regione tempo prima”. E così Cristian è ufficialmente diventato uno dei progettisti della Via Verde, soprattutto per tutto ciò che concerne lo sviluppo della mobilità sostenibile. [mar_dx]
Non contento di tutta carne al fuoco, Cristian però decide di cimentarsi con un’altra sfida parallela. E decide cioè, due anni fa, di trasferirsi per un anno a Nizza, dove ha la possibilità, insieme ad altri professionisti, di realizzare due palazzine di housing sociale, due hotel in centro ed un un centro commerciale. “Queste esperienze mi sono servite per confrontarmi anche con progetti molto più grandi di quelli con cui posso cimentarmi qui. – sottolinea – Ma la verità è che, fin da subito, ho deciso di puntare sulla Costa dei Trabocchi e sul suo sviluppo, come anni fa neanche era possibile immaginarlo. E se a volte ho trovato il coraggio di portare avanti le mie idee e quello che volevo fare – ci confida – è soprattutto grazie al prof. Giorgio Garau, mio mentore e punto di riferimento a cui mi rivolgo sempre per un parere, sicuramente più qualificato del mio”.
E allora, per chiudere un po’ il cerchio ma in procinto di aprirne uno nuovo, insieme al socio Gianluca Di Bucchianico, Cristian ha deciso di prendere in gestione un trabocco, Punta Mucchiola, tra San Vito Chietino ed Ortona. “Quello che vorrei creare non è solo un posto dove fare ristorazione, – ci spiega – ma un punto che racconti il nostro territorio, in tutte le sue sfaccettature. Che sia lo specchio della nostra regione e che provi a creare una rete per promozionale tutto ciò che di bello abbiamo intorno ma che a volte fa fatica a venire fuori”.
Perché sì, la nostra è una bellissima regione, ma che a volte si fa lo sgambetto da sola, senza neanche rendersene conto. “A chi dice che il nostro problema è la burocrazia, io rispondo che non è così. – afferma l’architetto – Il vero problema sta nella lentezza di chi non sa applicarla e di chi non sa creare relazioni e rapporti umani al di là dei progetti su carta: se lavori, lavori bene e sai crearti una rete di contatti, l’Abruzzo non è così indietro come a volte di vuole fare credere. Basta saperci e volerci puntare”.
Le altre storie
Anastasia Massone e i suoi loghi “abruzzesi”: dall’intuizione alla nascita di un brand
Nereo Di Giulio: dall’azienda di famiglia alla pasta col proprio nome, tutto made in Paglieta
Silvio, Simone e Cristiana Iacovitti: “La sfida è essere sempre flessibili al cambiamento”
Flippo, la vera “Essenza” di lavorare sulla costa dei Trabocchi
Ezio scifo, plant manager di Primo: “Mai avere timore nell’accettare nuove sfide”
Marina Desiati: “Desideravo poter esprimere me stessa a livello creativo nella mia città”
Sarah Rulli: “Non c’è posto migliore di casa per fare bella musica”
Angelo Caruso: “In questo territorio, con passione e metodo di lavoro, riesci in ciò in cui credi”
Federica Roselli, fotografa per passione… “dell’obiettivo e della mia terra”
Maria Scarano: “Con la vita serena che c’è qui anche la qualità del mio lavoro è più alta”
Pierluigi Garone: “Con idee forti e passione vale la pena investire su Vasto”