Emozionante, struggente, profondo e toccante. È così che si presenta “Mimì, in arte Mia Martini”, lo spettacolo di e con Melania Giglio, andato in scena sabato 14 dicembre al teatro Fenaroli.
Melania Giglio incarna sul palco Mia Martini e narra la sua infelice esistenza desiderosa di socialità, di amore eterno, di affetti, conclusasi in maniera tragica. Mia Martini, o meglio Mimì, riemerge da lontane risonanze di un’infanzia nel suo paesino, Bagnara Calabra, ed evoca figure femminili ancestrali, come la madre adorata.
Assecondata dalla delicata presenza di due emblematiche creature, angeli dalle voluminose ali piumate, Mimì ripercorre la sua esistenza: le sue canzoni ne rivelano l’intimo turbamento, il profondo bisogno di amore, l’insofferenza di incontri deludenti.
A questa Mimì così splendidamente portata in scena, Melania Giglio offre qualcosa di più che la rievocazione del personaggio scelto: dona la sua forza di artista autonoma, la sua capacità di esprimere oltre al personaggio, la crudeltà dell’ambiente artistico, comune a ogni tempo.
Grazie ai due angeli che la evocheranno ai nostri occhi, Mia-Melania sarà finalmente capace di ripercorre la [mar_dx] propria vita e di pacificarsi con tutto e con tutti, attraverso il fascino senza fine delle sue magnifiche canzoni, eseguite dal vivo, con timbro potente e deciso, a partire da “Minuetto” e da “Gli uomini non cambiano” fino ad “Almeno tu nell’universo”. La Giglio accompagna il pubblico in un viaggio affascinante e coinvolgente, trasportando sulla scena quella rara commistione di forza e fragilità che fu la caratteristica distintiva della grande e mai dimenticata cantante.