Un fiume di droga che da Torre Annunziata, provincia di Napoli, si diffondeva in tutta Italia grazie ad una capillare rete di spaccio arrivando fino al carcere di Lanciano. Quella scoperta dai carabinieri della compagnia oplontina era “una imponente organizzazione criminale, con una irrefrenabile e capillare capacità di spaccio che ha portato i soggetti maggiormente operativi a cedere grossi quantitativi di sostanze, anche fuori provincia e fuori regione e in alcuni casi, anche nelle carceri”, come si legge nell’ordinanza del gip di Torre Annunziata, Antonio Fiorentino, riportata dal sito d’informazione Lo Strillone [LEGGI].
[ads_dx]Ieri i militari hanno arrestato 36 persone, con diverse accuse a seconda del loro ruolo nel presunto sodalizio criminale a capo del quale c’era un 44enne di Torre Annunziata[a. Come riporta la testata campana “la droga veniva consegnata a domicilio o in luoghi convenzionali, previo contatto telefonico finalizzato a concordare, tramite linguaggio criptico e sfruttando per lo più utenze radiomobili intestate a persone inesistenti, quantità e qualità dello stupefacente”.
La droga arrivava fino nel carcere di Lanciano attraverso l’attività di un 59enne e un 34enne, padre e figlio, originari della provincia di Latina [LEGGI]. Le ordinanze di custodia sono state emesse per il “concreto e gravissimo pericolo di reiterazione delle condotte finora avute. Nonostante i numerosi precedenti penali, hanno continuato imperterriti a spacciare nonostante altre misure cautelari in corso, spesso anche a distanza”.