Uno studio commerciale che simulava rapporti di lavoro di breve durata per far percepire l’indennità di disoccupazione ad almeno nove persone. È quanto scoperto dalla compagnia della guardia di finanza di Lanciano che ha così messo fine alla frode ai danni dell’Inps.
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Lanciano, Serena Rossi, si sono concentrate su un professionista titolare di uno studio commerciale – già da tempo inattivo – che, attraverso la creazione a tavolino di falsa documentazione, permetteva a terze persone di ottenere dall’Inps l’assegno previdenziale destinato a coloro che sono rimasti privi di occupazione lavorativa a seguito di licenziamento.
“In particolare – spiegano le fiamme gialle – mediante la predisposizione ad hoc di falsi documenti, buste paga false e altri artifizi, lo studio commerciale aveva [ant_dx]simulato rapporti di lavoro di brevissima durata e retribuzioni fittizie, cui seguiva una comunicazione di licenziamento. Di conseguenza l’Inps aveva emesso mandati di pagamento mensili delle indennità di disoccupazione NASPI (nuova assicurazione sociale per l’impiego) a favore di almeno nove soggetti per un totale di oltre trentamila euro“.
“I riscontri hanno permesso di ricostruire il meccanismo fraudolento e di individuare tutti i percettori delle indennità che sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria in concorso per truffa aggravata ai danni dell’ente previdenziale. Inoltre, a conclusione delle indagini e valutati i presupposti, il gip Massimo Canosa ha disposto il sequestro preventivo di circa 34.000 euro, pari al totale delle indennità indebitamente percepite dagli indagati”.