Una delibera tecnico-amministrativa condivisa da tutti i 41 Comuni serviti dal tribunale di Lanciano, la convocazione dei parlamentari abruzzesi per un tavolo di confronto e la richiesta di una ulteriore proroga che scongiuri la chiusura del presidio frentano.
Sono queste le proposte venute fuori dall’incontro che si è tenuto ieri, nella casa di conversazione di Lanciano, tra amministratori e avvocati a margine dell’incontro tenuto a Roma sulla riforma della geografia giudiziaria.
“Ho voluto chiamare a raccolta tutti i sindaci perché la lotta per la difesa del tribunale di Lanciano, deve essere una lotta di tutti. – ha detto il sindaco Mario Pupillo, fautore dell’incontro – È necessario ottenere una ulteriore proroga di almeno tre anni, in attesa di una nuova riforma che salvi i quattro tribunali abruzzesi”.
Ed in sostanza, questa è stata anche la proposta portata avanti dall’ordine degli avvocati di Lanciano, nell’incontro che si è tenuto a Roma lo scorso lunedì.
“Insieme ai rappresentanti dei tribunali di Vasto, Avezzano e Sulmona – ha raccontato la presidente dell’ordine di Lanciano, Silvana Vassalli – abbiamo presentato un documento comune in cui ripercorriamo quanto accaduto negli ultimi anni e, soprattutto, poniamo l’accento sulle peculiarità del nostro territorio e sull’assoluta necessità di non perdere i nostri presidi di giustizia e sicurezza. Per questi motivi – ha spiegato – abbiamo chiesto, senza se e senza ma, la salvaguardia dei 4 tribunali ed un’ulteriore proroga per riflettere, avvocati e politica, sul futuro della geografia giudiziaria”.
[mar_dx]Insomma, se fino a pochi mesi fa, l’unica via sembrava l’accorpamento con Vasto e la creazione di una sorta di tribunale diffuso, oggi le speranze di salvare tutti e quattro i tribunali minori abruzzesi non sembra più così peregrina. “Insieme agli altri sindaci, sono pronto ad andare a Roma per dire ai nostri parlamentari le nostre ragioni – ha sottolineato poi Pupillo – e far capire loro quanto sia dannosa, a livello territoriale, economico e logistico, la chiusura del tribunale di Lanciano”.
Forte e compatta la risposta dei 41 Comuni, quasi tutti presenti in sala, da Altino a Rocca San Giovanni, da Atessa a Fossacesia, Roccascalegna, Mozzagrogna, Perano, Santa Maria Imbaro, Monteferrante, Castel Frentano, Civitaluparella, Tornareccio, Paglieta, Bomba, Borrello, Roio del Sangro, Montelapiano e Torricella Peligna. Presenti anche quasi tutti i consiglieri di maggioranza e minoranza di Lanciano ed i rappresentanti della Regione Abruzzo; l’assessore Nicola Campitelli (Lega) e i consiglieri Francesco Taglieri (M5S), Fabrizio Montepara (Lega) e Silvio Paolucci (Pd).
“Il nostro piano – ha riferito l’assessore Nicola Campitelli – è quello di chiedere una vera e propria sospensiva della legge, nell’attesa di una nuova riforma. Mi batterò in ogni modo per salvare il tribunale di Lanciano e in Regione – ha detto ancora – stiamo creando una commissione di studio per valutare la possibilità di una compartecipazione regionale alle spese di gestione dei tribunali. Insomma, di sicuro non resteremo con le mani in mano”.
Si punta ad un’ulteriore proroga, quindi, che tenga il tribunale di Lanciano aperto ancora per altri tre anni, ma con l’ambizione di far fare un dietrofront al Parlamento sulla riforma voluta sette anni fa dal governo Monti. “Io vi ho detto quanto è successo, quello che abbiamo proposto e quello che secondo noi sarebbe giusto fare – ha concluso la Vassalli – ma ora tocca a voi politici ‘tirare per la giacca’ chi può aiutarci. Io vi ho avvisato, tra qualche mese sarà troppo tardi”.