“Vorremmo capire solo una cosa dal sindaco Mario Pupillo e dalla sua maggioranza: ma ogni qual volta un dipendente comunale andrà in pensione, il servizio di cui si occupava sarà esternalizzato?”.
A porre l’interrogativo al primo cittadino di Lanciano, sono i consiglieri comunali di Libertà in Azione Tonia Paolucci, Riccardo Di Nola e Antonio Di Naccio, che criticano la decisione dell’amministrazione comunale di procedere all’esternalizzazione dei servizi relativi alla gestione dell’imposta di soggiorno e dell’accertamento Ici-Imu.
“Una decisione – commenta Tonia Paolucci – assunta da questo monocolore PD, ancora una volta senza alcuna valutazione di carattere economico, finanziario e pure amministrativo. Alla base del provvedimento, approvato in consiglio comunale con i voti del centrosinistra, c’è il fatto che a luglio dello scorso anno è andato in pensione il responsabile del servizio e che quindi non c’è personale interno adeguatamente formato per svolgere quelle funzioni. Il nuovo funzionario assegnato proprio all’ufficio tributi, è arrivato infatti solo a settembre 2018, nonostante il precedessore avesse chiesto da tempo di essere affiancato per poter trasferire le competenze al nuovo assunto. Cosa che non è avvenuta. La soluzione a questa mancanza, – prosegue – però, non può essere una nuova esternalizzazione, perché già da vent’anni ai tributi lavorano 4 dipendenti di una cooperativa, che al momento non hanno garanzie sulla salvaguardia del loro posto di lavoro, perché il sindaco non le ha fornite”.
Per Riccardo Di Nola, inoltre, “va chiarito se si tratterà di una completa esternalizzazione o si opterà per una concessione, che è cosa ben diversa. Ma soprattutto vanno definiti aspetti fondamentali, come la durata del contratto, i costi e soprattutto le prerogative e i controlli del Comune sull’affidatario. È incredibile che Pupillo e i suoi si ostinino ad andare avanti navigando a vista, senza mai affrontare il grande problema della [mar_dx] riorganizzazione della macchina comunale, dal cui funzionamento dipende la qualità della vita dei nostri concittadini”.
“Il rischio è che tra poco – conclude Antonio Di Naccio – accadrà ovunque quello che è successo nei mesi scorsi all’Urp, il primo front office con i cittadini, rimasto chiuso per consentire ai dipendenti in servizio il loro sacrosanto diritto alle ferie. E anche in questo periodo, nei pomeriggi di martedì e giovedì, lo sportello non è operativo perché manca il personale. La cosa più assurda, però, è che Pupillo, interpellato al riguardo, ha detto di non essere a conoscenza del disservizio, nonostante l’Urp sia esattamente sotto le finestre del suo ufficio. Mi pare che qualunque ulteriore giudizio sia superfluo”.