“Non si tratta di una vera e propria delocalizzazione, ma senza dubbio è un campanello d’allarme per il futuro della Sevel di Atessa”. Così, Alfredo Fegatelli, segretario regionale della Fiom Cgil, commenta la decisione di Psa di produrre circa 100 mila furgoni in Polonia, a partire dal 2021.
”La preoccupazione – ha aggiunto il sindacalista – non è nell’immediato, in attesa della saturazione della produzione del Ducato ad Atessa, prossimo ai 300 mila pezzi, ma nel breve/medio periodo, entro i due anni. Per questo più volte, tramite la Fiom nazionale, abbiamo sollecitato un incontro col Governo per conoscere le future strategie di investimento che Fca ha per Sevel. Anche il piano industriale presentato da Fca a dicembre stenta a decollare. Vogliamo così conoscere in modo chiaro investimenti e futuro, anche sulla versione del furgone elettrico, perché si continua a parlare di saturazione e di aumento dei turni produttivi, [mar_dx] ma non si discute ancora sul nuovo Ducato”.
Per la Fiom, in sostanza, è questo il momento in cui la politica deve farsi sentire, poi potrebbe essere troppo tardi.