Su iniziativa del movimento Lavenum ed in collaborazione con il gestore del servizio urbano Di Fonzo, nei mesi scorsi si è provveduto alla mappatura della fitta rete di fermate del TPU sull’intero territorio del Comune di Lanciano ed alla sua trasposizione sulla piattaforma/applicazione gratuita “Moovit” per una consultazione in tempo reale di orari, fermate e percorsi dei mezzi pubblici [LEGGI QUI]. Dopo questo primo passaggio “virtuale”, dedicato ad un’utenza più giovanile ed abituata ad usare gli strumenti elettronici, occorre passare ad una seconda fase che preveda l’installazione fisica delle pensiline e delle paline alle fermate in modo da rendere evidente a tutti la presenza e la diffusione del TPU e favorirne l’uso.
La recente approvazione del bilancio comunale [LEGGI QUI], con un capitolo specifico dedicato a queste realizzazioni, permette il passaggio alla seconda fase. A questo scopo il movimento Lavenum, attraverso due suoi esponenti che ne hanno seguito l’intero iter, Francesca Iannucci e Lucio Piccinino, ha depositato il 16 maggio in Comune il lavoro dettagliato svolto, indirizzandolo alla specifica attenzione del vice sindaco e assessore ai Lavori Pubblici Giacinto Verna, dell’assessore alla mobilità Francesca Caporale, dell’assessore all’urbanistica Pasquale Sasso e della dirigente Gabriella Calabrese.
Il TPU è un elemento decisivo nel miglioramento della mobilità urbana e nel decongestionamento delle città dal traffico automobilistico privato, ma fino ad oggi per vari motivi non ha avuto la necessaria riconoscibilità e centralità. Per questo il movimento Lavenum crede che sia necessario procedere innanzitutto a rendere evidente all’opinione pubblica la presenza di questo servizio così articolato, ad [mar_dx] ottimizzarne i percorsi e tutti i vari aspetti connessi in base alle esigenze di flusso e ai tempi della città e soprattutto ad incentivare l’uso del TPU attraverso tutte le innumerevoli iniziative e promozioni di vario genere che possano essere prese sia dall’Amministrazione comunale che dai soggetti privati.
L’intera comunità ha così uno strumento aggiuntivo per rendere la propria città un luogo più vivibile e si toglie ogni alibi a chi non vuole rinunciare all’uso indiscriminato del mezzo privato motivandolo con l’assenza di alternative efficaci.