Avvocato, moglie, mamma di Edoardo e Gioia e impegnata in politica e nell’associazionismo. Simona Auriemma, 44 anni, di Atessa, reduce dalla campagna elettorale alle scorse elezioni regionali, è l’esempio di una donna che ha fatto del tetris, il famoso gioco ad incastri degli anni ’90, il proprio stile di vita. “Essere una libera professionista ed insieme una madre è la vera impresa titanica delle donne italiane. – dice Simona – Per arrivare a fine giornata non tralasciando niente devo fare i salti mortali, ma quando si dice che le donne sono multitasking non è una banalità, è proprio il nostro stile di vita”.
Ed è quando un anno fa ha scoperto di avere un cancro che ha dovuto mettere a punto ancora meglio questo suo essere multitasking. “Non mi sono concessa troppo tempo per le lacrime, – racconta Simona – e ho iniziato ad andare avanti come una locomotiva, piano piano, un passo alla volta ed oggi posso dire di stare bene”. E ringrazia i suoi amici, che definisce “sensazionali”, perché non l’hanno lasciata mai sola e tra le tante iniezioni fatte durante le cure, quelle che ricorda di più, oggi, sono quelle di ottimismo.
“Rifiuto il lamento fine a se stesso, nella malattia, in ambienti lavorativi e nella vita di ogni giorno – spiega – ed è per questo che da sempre cerco di impegnarmi nella vita sociale del mio paese, non farlo sarebbe un cattivo esempio anche per i miei figli con cui cerco di ritagliarmi momenti didattici anche semplicemente in uno spostamento in auto”.
Nel lavoro ammette di non sentire differenze di genere, soprattutto se ci si pone con rigore, fermezza e professionalità e il suo senso di giustizia e rispetto delle leggi che l’ha portata a studiare giurisprudenza, cerca di trasmetterlo anche a Edoardo e Gioia. “Li ho portati a manifestare con me contro l’inceneritore, – racconta – provo ad insegnare loro il valore dell’accoglienza e del rispetto per gli altri, insomma cerco di inserirli nella società e, anche nel periodo della malattia, con loro ho cercato di essere sempre sincera”. [mar_dx]
Ma nonostante tutti gli sforzi, c’è qualcosa che manca in Italia: un vero aiuto alle mamme ed un riconoscimento agli sforzi delle donne. “Io sono andata in udienza con i punti del parto, – confida Simona a Zonalocale – perché essere una libera professionista vuol dire metterci la faccia, sempre. E’ l’esempio di come le donne debbano sempre dimostrare qualcosa e, nel 95% dei casi riescono a farlo; perché non ci viene mai riconosciuto questo traguardo?”.
Definisce le donne delle “grandi risorse”, come forze della natura che riescono a rialzarsi e ricalibrare le proprie vite nonostante tutto. “Il 2018 per me non è l’anno più brutto della mia vita, ma il più bello. – conclude Simona – Perché ho scoperto di essere malata e ho avuto la possibilità di curarmi, mi sono goduta i miei figli come mai prima e mi sono riequilibrata, con me stessa e con il mondo”. La vera salvezza di Simona, nel suo ultimo anno di vita, è stato però Bradley Cooper. Perché? E’ un segreto tra donne.