“Il capo politico della Lega, attualmente anche Ministro dell’Interno, mi ha definito nel corso di un comizio che ha tenuto a Lanciano ieri sera un ‘sindaco poco democratico’. Il motivo sarebbe da rintracciare nella mia presunta volontà di negare una piazza dove svolgere il comizio all’aperto. E’ una palese menzogna, che nonostante le puntuali e tempestive informazioni messe a disposizione dei giornalisti si è propagata senza controllo”.
E’ il commento del sindaco Mario Pupillo a seguito della querelle sull’utilizzo di piazza Plebiscito per il comizio di Matteo Salvini tenutosi poi ieri pomeriggio al cinema ex Maestoso in via Bellisario [LEGGI QUI].
“L’obiettivo in fondo è chiaro ed evidente: – afferma il sindaco – fare il comizio al chiuso e creare una polemica ad uso e consumo delle folle”.
Ma quali sono i fatti riportati da Pupillo? “Venerdì, alle ore 14, apprendiamo da notizie di stampa della visita a Lanciano di Salvini e dell’intenzione di svolgere il comizio in piazza Plebiscito. Alle ore 21.03 di venerdì viene inviata una mail pec dall’associazione europea operatori di polizia AEOP che comunica a Questura, Commissariato, Comune e Carabinieri che gli operatori dell’Associazione avrebbero svolto servizio di accoglienza rappresentanza e pubblica utilità in occasione della visita di Salvini: la pec è stata aperta e quindi protocollata questa mattina, n.000384, dall’ufficio protocollo del Comune. Questa, ad oggi, è l’unica comunicazione formale in merito al comizio di ieri sera. – spiega Pupillo – Per me che Salvini tenga un comizio a Lanciano in piazza o dove preferiscano i suoi non rappresenta in alcun modo un problema: non sono io il proprietario della piazza, essendo un luogo pubblico e a disposizione di tutti coloro ne richiedano l’utilizzo nelle forme previste e già stabilite da leggi e regolamenti. La gestione della sicurezza di questi eventi compete alle forze dell’ordine: il Comune come ente interviene a supporto con gli uffici mobilità – qualora siano richiesti dal locale commissariato – per eventuali divieti di sosta e modifiche alla viabilità temporanee come è accaduto con il comizio di Di Maio”.
Il sindaco ricorda inoltre come Matteo Salvini in piazza Plebiscito abbia già tenuto un comizio, il 24 marzo 2016, così come Luigi Di Maio, capo politico del Movimento a 5 stelle, lo scorso 15 dicembre. “Sono stati più efficienti e rispettosi delle norme gli attivisti dei 5stelle, evidentemente. – sottolinea ancora il sindaco – Non sono un podestà degli anni trenta come forse a qualcuno pure piacerebbe, ma un sindaco eletto democraticamente dai cittadini di Lanciano, città medaglia d’oro al valor militare per la resistenza, città democratica e accogliente, tollerante e solidale, che favorisce il dialogo e il confronto nel rispetto delle regole condivise da tutti. Forze politiche e Lega compresa”. [mar_dx]
“Leggendo un documento ufficiale, – prosegue il sindaco nella sua nota – proprio giovedì 17 gennaio la Lega, con tutte le altre forze politiche, ha firmato in Prefettura a Chieti – cioè nella sede periferica del Ministero dell’Interno – l’accordo che regola i comizi e le riunioni elettorali che devono essere comunicate alle autorità di pubblica sicurezza con 48 ore di anticipo presentando regolare richiesta dalle ore 8 alle ore 10 del mattino, (l’orario è definito chiaramente per permettere di attivare le procedure entro la stessa giornata): nel documento, i cui contenuti sono noti a chi si occupa di campagne elettorali, spiega molto bene come ci si deve comportare. La comunicazione, di cui una copia sarebbe stata utile avere anche in Comune quantomeno per opportuna conoscenza, non esiste nei nostri uffici. Qualcuno dirà, – dice ancora Pupillo – ma Salvini non è uno qualunque, è il Ministro dell’Interno, il vice primo ministro: tuttavia queste “qualifiche” non sono sufficienti a considerarsi al di sopra della legge e delle regole di cui a parole è strenuo difensore. Soprattutto quando si tratta dei più deboli Noi siamo così a Lanciano: – conclude il sindaco Pupillo – esercitiamo la democrazia e in democrazia leggi e norme sono uguali per tutti. Con buona pace del Ministro dell’Interno, che in campagna elettorale arriva a definire un Sindaco eletto democraticamente dai cittadini non democratico”.