Domani, martedì 6 febbraio, alle 21 nel teatro Fenaroli di Lanciano nuovo appuntamento con la stagione di prosa 2017/2018, nel cartellone proposto in collaborazione tra il Teatro Comunale Fedele Fenaroli di Lanciano e l’ACS Abruzzo Circuito Spettacolo, circuito multidisciplinare abruzzese per la distribuzione dello spettacolo dal vivo.
In programma il dramma di Anton Pavlovic Cechov “Uno zio Vanja” prodotto da KhoraTeatro – Teatro della Toscana, adattamento di Letizia Russo; regia Vinicio Marchioni. Con Vinicio Marchioni e Francesco Montanari e con Lorenzo Gioielli, Milena Mancini, Nina Torresi, Nina Raja, Alessandra Costanzo e Andrea Caimmi.
Lo stile di Cechov, semplice e sobrio, modellato sul tragicomico quotidiano restituisce con fascino irripetibile e struggente, le complesse sfaccettature dell’esistenza umana anticipando e influenzando tutti i motivi successivi della drammaturgia occidentale europea e nordamericana.
L’adattamento di Zio Vanja di Letizia Russo, nel rispetto della linea editoriale di KhoraTeatro, ha l’obiettivo di riavvicinare il pubblico ai classici della storia del teatro facendo perno su precise note di contemporaneità della scrittura cechoviana per esaltarne la straordinaria attualità creativa. La regia di Vinicio Marchioni, attorniato da un cast di creativi di comprovata qualità artistica e professionale, prende le mosse da un profondo studio del mirabile meccanismo drammaturgico dell’originale, per restituirne pienamente il dovuto spessore [mar_dx] culturale.
I temi universali della famiglia, dell’arte, dell’amore, dell’ambizione e del fallimento, inseriti in una proprietà ereditata dai protagonisti della vicenda di Zio Vanja, sono il centro della messa in scena. Cosa resta delle nostre ambizioni con il passare della vita? E se fossimo in Italia oggi, anziché nella Russia di fine ‘800? L’analisi del capolavoro cechoviano parte da queste due domande, che aprono squarci di riflessioni profondissime, attraverso quello sguardo insieme compassionevole, cinico e ironico proprio di Cechov finalizzato a mettere in scena “gli uomini per quello che sono, non per come dovrebbero essere”.