“Una persona inguaribile non è una persona incurabile”. E’ da questa filosofia che nasce e si sviluppa la struttura dell’hospice, a Lanciano in via Belvedere. Una casa a due piani, rosa, curata nei minimi dettagli adibita alla cura dei malati terminali. Nell’hospice il malato si sente come a casa e viene accompagnato da personale specializzato nel difficile momento del fine vita con particolare attenzione al sostegno psicologico e sociale della famiglia.
Ma qui a Lanciano l’hospice Albachiara, diretto dal dottor Pier Paolo Carinci, non si è mai fermato alla semplice cura sanitaria dei pazienti ma ha cercato, sin dal primo giorno, a giugno di 6 anni fa, di unire percorsi nuovi, sperimentali e che potessero impegnare gli ospiti della struttura con il corpo e con la mente.
Ultima arrivata è la casettina in legno del bookcrossing, donata dai familiari di un paziente, lo scrittore e poeta Alfredo Esposito, in arte Alfredo Fiorani, deceduto in hospice un anno fa. “L’iniziativa si inserisce nel più ampio progetto che comprende anche l’ortoterapia – dice il dott. Carinci a Zonalocale – che mira alla creazione di un luogo di riflessione e condivisione per tutti i pazienti”. Chiunque può portare o prendere in prestito un libro per leggerlo e poi portarlo indietro in uno scambio continuo di cultura, idee, conoscenze ed esperienze.
Ieri si è anche conclusa la rassegna Albachiarailvenerdì, giunta alla sua terza edizione, con una serie di incontri monotematici su temi di bioetica ed educazione alimentare accompagnati da proiezioni di film e degustazioni gastronomiche (QUI l’articolo).
“La famiglia che ci ha donato la casetta del bookcrossing – riferisce Carinci – vorrebbe regalarci anche due cuccioli di border collie, cani ideali per la pet therapy, la compagnia ed i giochi in giardino. Non abbiamo ancora deciso, ma ci stiamo pensando, sarebbe senza dubbio un modo nuovo per rendere più piacevole la vita dei nostri pazienti”.