Il vento freddo e tagliente non ha fermato le donne che questa mattina si sono riunite in piazzale Memmo a Lanciano per poi manifestare in un corteo colorato, gioioso e anche un po’ arrabbiato. Pieno di tutte quelle contraddizioni tipiche delle donne. Colorato perché ognuna delle partecipanti aveva con sé un particolare fucsia, simbolo delle manifestazioni legate alla rete internazionale Non una di meno. Gioioso perché c’era la felicità di poter essere libere di dire la propria ma anche un po’ arrabbiate perché nel 2017, c’è ancora molto da fare sulla via che ci allontana da discriminazione e violenza. Donne, uomini, ragazze e ragazzi, studenti, esponenti di associazioni, sindacati, gruppi studenteschi si sono ritrovati insieme per gridare forte un no alla violenza e alla tante disparità che, ancora oggi, vedono le donne purtroppo protagoniste.
Il corteo, dopo il passaggio in corso Trento e Trieste, si è ritrovato in piazza Plebiscito dove di lì a poco è stata inaugurata una delle quattro panchine rosse dislocate in città (QUI l’articolo) proprio in occasione della festa della donna. Erano presenti l’assessore regionale Marinella Sclocco, le tre assessore del Comune di Lanciano, Dora Bendotti, Francesca Caporale e Marusca Miscia (QUI le loro interviste), le consigliere Maria Saveria Borrelli e Elisabetta Merlino, il vicesindaco Pino Valente ed il sindaco Mario Pupillo.
“Abbiamo voluto fortemente entrare a far parte di questo circuito internazionale – ha detto l’assessore Bendotti – e nonostante le polemiche, abbiamo voluto che fossero nei luoghi di maggiore aggregazione giovanile, perché la cultura della parità si crea da piccoli”.
Soddisfazione anche dall’assessore Sclocco che ha ricordato l’impegno costante della città di Lanciano nei confronti delle donne. “Diciamocelo, è difficile essere donne in Abruzzo oggi – ha commentato – e quindi insieme ad un impegno serio e concreto per cambiare le cose, sono necessari anche simboli come questa panchina che ci ricordi ogni giorno quanta strada abbiamo ancora da fare per raggiungere una vera parità di diritti”.
Al termine della cerimonia è stata proprio la Sclocco a scrivere per prima una frase sulla panchina come ulteriore simbolo di vicinanza alle donne: “la violenza è la forza di chi ha torto”.