L’Unione Sindacale di Base (USB) che ha da poco aperto una sua sede a Lanciano (QUI l’articolo), ha risposto all’appello del movimento delle donne Non una di meno con la proclamazione dello sciopero generale di 24 ore per l’8 marzo.
Si tratta di uno sciopero delle attività produttive che vedrà mobilitazioni in tutte le città ma anche uno sciopero del lavoro domestico e di cura che ancora troppo spesso grava in via esclusiva sulle donne. Uno sciopero per dire basta alla violenza maschile sulle donne, alle discriminazioni di genere e alle molestie nei luoghi di lavoro, ai femminicidi. Sarà uno sciopero per dire no alle discriminazioni salariali di genere fatte di livelli contrattuali più bassi, di una retribuzione fino al 20% inferiore a quella degli uomini a parità di mansione, di maggiori contratti atipici e precari da giovani e di pensioni da fame in vecchiaia.
L’USB ricorda inoltre la raccolta di migliaia di firme, circa un anno fa, negli stabilimenti FCA, con cui le donne chiedevano all’azienda di cambiare il colore chiaro della tuta e sostituirlo con uno più scuro per evitare, in determinati giorni del mese, spiacevoli inconvenienti legati al ciclo. L’azienda, di contro, non ha mai risposto seriamente alla richiesta, fatta eccezione per una proposta imbarazzante che fece scalpore: qualcuno del gruppo pensò infatti di poter dare in dotazione alle donne un pantalone da indossare in quei giorni.
“Questo è soltanto uno degli episodi che nei luoghi di lavoro discrimina le donne – si legge in una nota dell’USB – chiediamo pertanto alle operaie della Sevel la massima partecipazione allo sicopero e alla manifestazione che si terrà l’8 marzo a Lanciano”.