Gli ispettori Inail questa mattina hanno incontrato i familiari di Ilaria Di Biase, la giovane cuoca rimasta vittima nel crollo dell’Hotel Rigopiano di Farindola. Lo rivelano gli avvocati Camillo La Morgia e Mario La Morgia del foro di Lanciano che assistono la famiglia e riferiscono dell’incontro avvenuto con gli ispettori finalizzato a raccogliere notizie sulla attività lavorativa che Ilaria svolgeva nell’Hotel Rigopiano.
Come viene spiegato in una nota, “da circa tre anni Ilaria lavorava nell’Hotel, dopo aver superato brillantemente le selezioni del corso svoltosi presso la Scuola di Cucina Casadonna del Maestro Niko Romito. Il suo impegno nella cucina era totale, era sempre alla ricerca di nuovi piatti da proporre e non si risparmiava sul lavoro. Il pomeriggio della sciagura aveva sentito i genitori ed il fidanzato Antonio, promettente ingegnere, raccontando della giornata lavorativa. Il 18 gennaio era in servizio in cucina con l’altra giovane vittima Luana, per loro non vi è stato scampo e sono rimaste, con le altre 27 persone, schiacciate dalla mole incredibile di neve, alberi e macerie”.
I difensori della famiglia di Ilaria riferiscono dell’incontro con gli Ispettori dell’Inail assolutamente rispettosi del dolore che affligge i genitori di Ilaria, Filippo e Maria Angela. “E’ ancora presto per parlare di risarcimento, rendita vitalizia, indennizzi, questo è il momento del raccoglimento e della riflessione. La famiglia di Ilaria e il fidanzato Antonio sono pronti a lottare per cercare la verità e fare giustizia su questa immane tragedia. L’auspicio è che l’Inail chiuda al più presto le indagini, anche perchè vi sono delle certezze insormontabili: Ilaria lavorava presso l’Hotel Rigopiano, era regolarmente assunta e la disgrazia è avvenuta proprio sul posto di lavoro. Tutte circostanze queste che determinano il diritto della famiglia a vedersi riconoscere il giusto risarcimento dei danni. L’appello è rivolto agli organi centrali dell’Inail e allo stesso Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, affinchè si faccia presto, dal momento che la famiglia di Ilaria e di tutte le altre vittime, dipendenti dell’Hotel, vivevano anche con l’apporto economico dei propri cari perduti”.