Si respirava un’aria particolare, mesta e di triste attesa questa mattina a Castel Frentano in cui un’intera comunità si è stretta in un grande abbraccio per dare il suo ultimo saluto a Luciano Caporale e Silvana Angelucci, 54 e 48 anni, vittime della terribile valanga che ha sommerso l’hotel Rigopiano a Farindola il 18 gennaio scorso.
“Non abbiamo scelto noi il Vangelo da recitare oggi – ha affermato don Roberto Geroldi, parrocco della chiesa di Santo Stefano, dove si sono tenuti i funerali ed in cui i due coniugi erano molto attivi – ma è questo che le Sacre Scritture ci propongono: le beatitudini. – ha spiegato – E la beatitudine più grande di Luciano e Silvana è stata la loro gioia di vivere; ci hanno insegnato come vivere una vita cristiana con semplicità, leggerezza e bellezza, la vera bellezza della fede e di Dio”. Luciano e Silvana, parrucchieri affermati e stimati, non solo a Castel Frentano, abituati a lavorare con la bellezza, hanno fatto di questa bellezza la loro vita. La bellezza di un sorriso, di un abbraccio, della disponibilità verso una comunità che oggi li ricorda e non riesce ancora a credere a quanto accaduto. “Il loro non era un semplice lavoro – ha detto don Roberto durante l’omelia – ma una vera e propria arte in cui si riesce a raggiungere l’obiettivo quando si è in grado di cogliere la bellezza interiore e solo da lì poi portarla fuori e loro sì, sapevano farlo eccome”.
Commozione, rabbia ma anche voglia di andare avanti tra amici e parenti, proprio come avrebbero voluto Luciano e Silvana, coniugi dalla voglia di vivere contagiosa. “Tra di noi si era creato un vero e proprio rapporto d’amore e pensavo che era stato il destino a farci incontrare, ma ora al fato non credo più. – ha detto in una lettera Davide, dipendente ed amico dei coniugi – Ma so che voi ci vorreste sorridenti e allora rido pensando alla bellezza che ci avete lasciato e vi renderemo orgogliosi di noi fino a quando arriverà il momento di incontrarci di nuovo e allora ci faremo il più bello dei selfie”.
Presenti alla cerimonia anche il prefetto di Chieti Antonio Corona, il presidente della Provincia di Chieti Mario Pupillo ed i sindaci di molti Comuni del circondario. Ed è proprio a queste autorità, sedute in prima fila, che si è rivolto un amico dei coniugi, al termine della celebrazione. “Luciano e Silvana credevano in voi, anche noi crediamo nel vostro lavoro – ha detto al microfono tra le lacrime – ma ora dovete darci un segnale, ne abbiamo bisogno”.
Castel Frentano questa mattina si era svegliata sotto un cielo grigio che, proprio durante la messa, ha lasciato spazio ad un luminoso raggio di sole. Come il raggio di sole che ha portato la cantante Arisa, a sorpresa nella chiesa di Santo Stefano, per intonare a cappella e senza nascondere l’emozione, L’amore della mia vita, canzone divenuta ormai famosa come colonna sonora di un video amatoriale, diventato in poco tempo virale, che ritrae felici ed innamorati Luciano e Silvana mentre in viaggio, in auto, la cantano a squarciagola.
Chi è stato contagiato dai volti pieni di gioia e così carichi di vita di Luciano e Silvana li ricorderà per sempre e nonostante tutto li saprà felici perché ancora insieme proprio come accade a chi ha trovato l’amore della vita.