“E’ ora di chiudere il rubinetto (degli sprechi) alla SASI. E’ ora che si faccia chiarezza in maniera seria e precisa”. A dirlo Antonello Di Campli Finore, ALI (Alleanza Liberaldemocartica per l’Italia).
“Dopo 6 anni di gestione devastante dell’ex presidente Scutti, – commenta Di Campli Finore – che ha lasciato l’azienda allo sbando, senza un programma di interventi, una rete colabrodo, carica di debiti, arriva il nuovo presidente, Gianfranco Basterebbe, poco prima delle elezioni, con un classico accordo bipartisan, rinnovando anche il CdA inserendo rappresentanti anche del centro?destra. Ormai sono passati diversi mesi dall’insediamento del nuovo presidente, ma la SASI annaspa, anzi affoga nella propria acqua e nei propri scarichi”.
Si riferisce all’annosa questione dei depuratori nuovamente sequestrati dalla Procura di Lanciano (per leggere il nostro articolo, CLICCA QUI) e che dopo un anno e mezzo non trova ancora soluzione. “Tegole piovono sulla gestione della depurazione, vista anche il nuovo sequestro dei depuratori, il blitz della forestale di qualche giorno fa, ed addirittura la richiesta di danni da parte del Comune di San Vito Chietino” prosegue l’esponente di ALI.
“Certamente in questi mesi si è conclusa un’altra vicenda a dir poco grottesca, – rincara la dose – la fusione ISI?SASI. Innanzitutto viene da pensare che come sempre viene gestito tutto con scarsa o quasi nulla trasparenza. Dei due enti, o meglio delle due partecipate di primo livello si sa poco o niente. Non vengono pubblicati i bilanci, non esistono consuntivi degni di questo nome, e soprattutto non si sa precisamente cosa fanno e perché esistono. Trasparenza zero nei confronti dei cittadini. Fusione fatta in nome della spending?review e di leggi. Nel frattempo il presidente?liquidatore, avv. Vincenzo Antonucci, – sottolinea Di Campli Finore – ha continuato a prendere incarichi da altre partecipate ed Enti, senza che nessuno però lo faccia notare”.
Secondo Antonello Di Campli Finore sarebbe dovuta essere la ISI ad inglobare la SASI, “lo stesso presidente?liquidatore era di questo parere nel 2013, – ricorda – poi evidentemente qualcuno sarà intervenuto e magicamente ha cambiato idea”. E i risultati di questa fusione, a sentire Di Campli Finore, quali sono? “Un’azienda che non è in grado di gestire le proprie infrastrutture. A proposito, quali? Ma la SASI e la ISI sanno a quanto ammonta il proprio patrimonio ed in cosa consiste? – si chiede – Non si vedono o leggono mai tabelle, numeri, dati attendibili”.
E sono ancora molte le domande che si pone l’esponente di ALI. “Esistono delle relazioni tecniche sullo stato di fatto degli immobili ed infrastrutture della società? – chiede – Come passano le reti dall’ISI ai Comuni, a chi tocca fare cosa, e se questo presunto colpo di genio finanziario/economico avrà risvolti sui costi dei Comuni, e su chi dovrà programmare interventi, visto che in capo alla SASI ci sarebbe gestione manutenzione?”.
“Io ho la vaga sensazione che si stia navigando a vista, senza un criterio ed una concezione dello stato di fatto. – conclude Di Campli Finore – Nel frattempo gli utenti continuano a pagare, sia l’acqua che la depurazione. A tal proposito si istituirà una task?force per richiedere il rimborso da aprile 2015 ad oggi del canone del servizio depurazione”.